IL SALUTO A FRA RAFFAELE BOI
Fra Raffaele Boi, laico
domenicano, conosciuto ai più come sagrestano del Santuario di Sant’Agnese a
Montepulciano, è salito alla Casa del Padre mercoledì 17 dicembre. Piagato nel
corpo, ma non nello spirito, da un po’ di tempo, suo malgrado, risiedeva a
Fiesole dove si è spento.
Lo ricordiamo con
piacere il caro fra Raffaele al quale noi laici eravamo particolarmente legati
e con il quale avevamo cercato di rimanere in contatto, dopo il suo
trasferimento nell’infermeria di Fiesole, telefonandogli ed inviandogli delle
lettere per dargli notizie della sua cara Montepulciano.
Lo avevamo conosciuto
molti anni fa: era arrivato nel nostro paese al seguito di padre Graziano
Leziero che lui lo considerava come un “babbo”
al quale fare riferimento sempre e comunque anche dopo che il Padre fu
trasferito a Roma. Padre Graziano infatti lo sapeva prendere, consigliare e,
all’occorrenza, rimproverare.
Fra Raffaele era un
grandissimo devoto della Vergine e per onorarla si era recato in pellegrinaggio
nei santuari più conosciuti della cristianità. Nella sua cella erano conservate
tantissime immagini mariane… prima fra tutte la Vergine di Bonaria protettrice
della Sardegna sua terra d’origine. Fu lui ha raccontarmi la bellissima storia della Madonna di Bonaria
che io a sua volta ho narrato a scuola ai bambini per la miracolosa particolarità
di aver ritrovato la statua della Vergine dentro ad una cassa di legno a
seguito di un naufragio con una candela accesa!
Personalmente ho tanti
piacevoli ricordi legati a lui: gli
incontri di preghiera, la riunione del Tod alla quale non mancava mai, la festa
della Befana che lui attendeva sempre con trepidazione e della quale aveva
molta paura, le gite con Padre Graziano
e le richieste che mi faceva perché intercedessi sul superiore perché lo
portasse, i pranzi tutti insieme…
Apparentemente
scorbutico mostrava a chi lo amava e lo trattava con garbo tanta
tenerezza.
Un giorno, tanti anni
fa, quando ancora c’era Padre Graziano, con il permesso del suo superiore, mi
invitò a vedere il presepe che aveva predisposto in clausura. Il permesso fu
accordato e vi andai. Ne rimasi stupita:
oltre ai personaggi canonici vi aveva messo di tutto anche la fattoria, il
camion dei pompieri e le scatole di cartone di questi giochi a mo’ di sfondo.
Fu allora che capii chi era fra Raffaele e iniziai a volergli bene per questo
suo modo di essere che lo faceva tanto simile ai bambini. Guardate ne ho visti
di bei presepi, ma quello di fra Raffaele rimarrà per me il più bello
proprio per ciò che mi trasmise nel profondo.
Sono convinta che fra Raffaele sia già in Paradiso, e non
tanto a fare presepi come ha detto Padre Marco dall’altare il giorno di Natale,
ma a pregare per noi perché quando glielo chiedevamo lui lo faceva sempre e noi
sperimentavamo da subito che le nostre richieste erano state esaudite.
Preghiamo dunque fra Raffaele perché io so che lui lo sta già facendo per noi!
Sono contenta di averlo
conosciuto e per questo ringrazio infinitamente il Signore perché ascoltandolo
e guardandolo ci ridimensionavamo in tante piccole e grandi cose e questioni
che a noi sembravano importanti. Lui sapeva trasmetterci la semplicità e
l’umiltà dei piccoli. Grazie Raffaele!
Domenica 18 gennaio 2015, nel trigesimo della morte, alle ore 18.00 nel Santuario di Sant'Agnese, celebreremo in sua memoria la Santa Eucarestia.