A
Montepulciano trionfa in questi giorni il Villaggio di Babbo Natale.
Numerosissime le famiglie che si recano a visitare il castello di Babbo Natale immergendosi
nell’atmosfera incantata del villaggio con i suoi mercatini natalizi, la pista
di pattinaggio su ghiaccio, i pony e molte altre attrazioni. La musica, le luci
… tutto concorre a rendere magico Montepulciano. Eccellente anche l’idea di
allestire nella sede della nobile Contrada di San Donato una ricca mostra di
presepi del mondo di proprietà di una collezionista privata.
Il
Presepe Vivente di Montepulciano nacque nel 2001 dalla buona volontà di alcune
persone, per lo più pensionati Auser, che con niente si organizzarono per allestire
la natività con personaggi veri. Non eravamo una Associazione costituita ma
persone unite dagli stessi valori e da voglia di fare. Fu comunque una vera
impresa sorretta solo dalla buona volontà, dalla gioia di stare insieme e
dall’idea di festeggiare un Natale più genuino. I figuranti, la maggior parte
artigiani, nei vari quadri proposti al visitatore, mostravano alcuni degli antichi
mestieri permettendo anche ai bambini di provare a maneggiare, in sicurezza, i
loro strumenti. Le date erano due: la notte del 24 dicembre e il pomeriggio del
6 gennaio con l’arrivo dei Re Magi a cavallo per le vie del corso cittadino.
L’ubicazione del presepe vivente cambiava ogni anno dando modo ai visitatori di
vedere palazzi e cantine per la maggior parte dell’anno celate all’occhio dei
più. Del resto Montepulciano conosciuta come “perla del Cinquecento” con i suoi
palazzi, le sue vie e i suoi angoli
caratteristici si presta molto bene per questo tipo di scenario. Dato l’alto
numero dei personaggi, quasi sessanta, i posti scelti per svolgere la sacra
rappresentazione dovevano essere capienti ed accoglienti. Il percorso del
visitatore era accompagnato da musica sacra e la notte del 24 era inserita la
veglia guidata dal Vescovo diocesano. I quadri riproponevano gli antichi
mestieri della Palestina e vedevano impegnati veri artigiani locali: pescatori,
pastori, calzolai, ceramisti, maniscalchi, fornai, ramai, cestai, impagliatori,
filatrici, tessitrici... Numerosi gli
animali: attrazione primaria dei piccoli. Il luogo a cui eravamo più legati e
dove è stato svolto in più occasioni è l’antica chiesa di S. Francesco, oggi non
più adibita al culto. Del resto le coincidenze, come qualcuno ci fece notare,
non furono poche: il presepe vivente, frutto dell’opera ingegnosa di San
Francesco d’Assisi, venne allestito proprio in una chiesa francescana con il
consenso e l’approvazione dell’allora Vescovo Diocesano Rodolfo Cetoloni
francescano. Tanti gli aneddoti legati ai nostri Presepi: un anno vestimmo come
Gesù Bambino una neonata sola la mondo della Casa Famiglia, un coniglio si mise a covare le uova di
gallina, nella capanna vollero entrare due asini gemelli… Purtroppo da alcuni anni non viene più fatto:
le risorse umane sono diminuite ma la speranza che possa riprendere vita è
tanta. E’ nata invece una buona sinergia con Terre di Presepi una rete toscana
che mappa e dà valore ai vari presepi della regione e sono sorte numerose collaborazioni con altri
presepi della provincia di Siena per mettere almeno a disposizione ciò che noi abbiamo perché possano servire in un
presepe anche se non di Montepulciano.