Il babbo Franco è solito raccontare
che durante la seconda guerra mondiale, sotto un’incursione degli aerei alleati,
nella zona di Montepulciano caddero alcune bombe su palazzo Ricci e
precisamente sulla casa accanto abitata dal fattore, dove oggi vive Mario
Crociani. Da per tutto a terra vi erano pezzi di tegole rotte, mentre dalla
parte di Collazzi furono scoperchiate due camere e demolito il tetto della casa
Capitoni parte dell’immobile che non fu più riedificata e tale superficie venne
poi adibita a terrazza. Passati alcuni giorni dal bombardamento il piccolo
Franco si recò, come sua abitudine, in questa abitazione dalla generosa signora
Nena che gli regalava sempre della frutta. La donna gli fece notare che in
cucina, infilata in una sedia impagliata, c’era una grossa granata che, dopo
aver sfondato il tetto, si era fermata in quella posizione. – È un vero
miracolo che non ha colpito nessuno! – ripeteva la donna alzando le braccia al Cielo.
La granata, ormai inoffensiva, rimase lì diversi giorni e i bambini di Collazzi,
presi da questa novità, andavano e riandavano in quella casa per vedere l’ordigno.
Solo più tardi fu trasferita sotto il muraglione del convento di San Girolamo e
in quei fondi venne lasciata in compagnia di altri proiettili inesplosi.
Lettori fissi
lunedì 28 agosto 2017
S.AGNESE TORNA NEL TERRITORIO DI VOLTAIA
Il Bravio 2017 se lo é
aggiudicato Voltaia con la coppia vincente
Attilio Niola e Matteo Paganelli. Il panno dedicato a Sant’Agnese Poliziana nel settecentenario della sua salita al Cielo pare
sia voluto rientrare in sede. La piccola Agnese, enormemente predisposta alla
preghiera, al sacrificio e al silenzio, ad appena nove anni, entrò nel Monastero di San Luca a Montepulciano. La
chiesa di San Luca, oggi adibita a garage, è a fianco alla cripta del Gesù e
sotto l’abitazione del parroco nel cuore del territorio rosso-nero. Ai tempi di Sant’Agnese vi vivevano le Saccate
chiamate così per la rozzezza del panno che indossavano. La piccina aveva
espresso ai genitori il desiderio di
entrare in questa Congregazione ma loro inizialmente non le avevano accordato
la richiesta. Un episodio insolito fece capovolgere la decisione. Un giorno
Agnese insieme ad una comitiva si spostò da Gracciano a Montepulciano, forse
per una festa religiosa, quando all’altezza dell’attuale Santuario a lei
dedicato fu aggredita da corvi gracchianti. I corvi, simboleggiando gli spiriti
maligni, si lanciarono solo su di lei. Agnese vide in questo evento un segno divino
e disse prontamente ai genitori: - Dio permette a questi corvi di aggredirmi
perché voi non mi lasciate indossare l’abito religioso per dedicarmi al
Signore. In seguito a questo episodio i genitori permisero l’entrata di Agnese
nel monastero di San Luca. Era il 1277. Tra le suore e sotto la giurisdizione
del Vescovo diocesano, che a quei tempi era quello di Arezzo, Agnese eccelleva
in virtù ed umiltà destando grande stupore in chi viveva con lei e in coloro
che facevano visita al monastero. Tra
quelle mura Agnese godette di visioni soavi, in preghiera si innalzò più volte
da terra levitando e godette della benevolenza divina cadendole addosso la
manna.
Concedetemi solo una piccola nota di rimpianto se fosse stato scelto il bozzetto di Marco Bardelli invece che quello di Luca Pollai un contradaiolo rosso-nero avrebbe avuto la soddisfazione di vedere la sua opera tra i Bravii vinti dalla sua Contrada del cuore.Abbiamo già
visto le opere di Marco: drappi, insegne, livree storiche realizzate in
amicizia per Casati nobiliari di Montepulciano, alcune Contrade e per la
Comunità Civile. Ci sarebbe piaciuto vedere anche un Bravio!
.
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