La sentita e rinomata festa alla Madonna del Cerro in
località Tre Berte, nel comune di
Montepulciano, ha trovato nella giornata di domenica 8 luglio il suo significato più pieno. Su di
una collina in mezzo a secolari cerri ai piedi dell’antica edicola alla
presenza dell’Assessore alla Sport e all’Associazionismo Alice Raspanti, del
Presidente del Circolo Arci-Caccia di Acquaviva, di Montepulciano Stazione, di
Valiano e delle Tre Berte Papini Luca e
del Presidente delle Strade del Vino Nobile Bui Doriano si è svolta la
celebrazione eucaristica presieduta dal Mons Rodolfo Cetoloni, Vescovo
Diocesano e concelebrata da don Patrizio Maccari, parroco di Acquaviva. Durante
la S. Messa, allietata dal polifonico coro parrocchiale di Acquaviva, è stata
posta a dimora l’immagine raffigurante la Madonna del Cerro eseguita dalla
ceramista Rocchi. L’unica raffigurazione della Madonna del Cerro è conservata nel Santuario a Lei dedicato nel
Comune di Sassoferrato ed è particolarmente significativo che il demonio ai
piedi della Vergine sia raffigurato come un cinghiale. I cacciatori di
Montepulciano amano anche chiamare la Madonna del Cerro “Madonna del
Cacciatore” alcuni di loro probabilmente ignari del particolare iconografico del
cinghiale che da oggi è visibile anche nella loro immagine. Particolarmente
sentita inoltre è stata la partecipazione dei fedeli presenti devoti a questa
sacra immagine. L’evento storico, conosciuto molto bene dagli abitanti del
luogo che se lo sono tramandato da intere generazioni, narra di un carbonaio
che attraversando il bosco fu colto da un temporale e colpito da un cerro
spaccatosi in due. L’uomo non si fece
niente e siccome il cerro divisosi portava in un incavo l’immagine della
Vergine volle imputare all’ausilio della Madonna la sua salvezza facendo
erigere un’edicola a ricordo della grazia ricevuta. Dal racconto spiccano
subito i punti di contatto con il Santuario della Madonna della Querce di Montepulciano, in linea d’aria a pochi
chilometri dall’edicola del Cerro, anche lì si parla di una grazia ottenuta
tramite la Vergine Maria e di un’immagine mariana dentro un incavo di una
quercia.
La Festa della Madonna del Cerro, giunta alla XII
edizione, non prevede solo l’aspetto religioso ma ha un programma ricco e ben
assortito per tutte le età. Si snoda nei
giorni del 6, 7 e 8 luglio per riprendere il 12, 13, 14 e 15 dello stesso mese e
vede gli organizzatori lavorare alacremente. A loro si deve l’onore e il plauso
di animare questa festa così popolare e vicina al cuore della gente. Hanno
saputo coniugare la caccia con la salvaguardia e il rispetto dell’ambiente, le
tradizioni, l’amore e la dedizione per
l’agricoltura amalgamando bene il tutto con stand gastronomici, esposizioni,
gare, spazi giochi dedicati ai bambini e
tanta musica. Il loro è un lavoro di squadra fatto di generosità e di senso di
appartenenza come facevano i nostri vecchi quando tra poderi si aiutavano
sempre e comunque. A Giordano Biagi, consigliere Circolo Arci Caccia, va la
gratitudine più piena per essersi prodigato in prima persona per collocare
l’immagine della Vergine. Da oggi possiamo poi ben dire che i cacciatori delle
nostre zone hanno una potente
protettrice.
Nessun commento:
Posta un commento