La Comunità di
Montepulciano ieri sera, durante la celebrazione liturgica nella chiesa del
Gesù delle ore 18.00, ha salutato don Azelio Mariani parroco delle tre
parrocchie riunite della cittadina poliziana. C’erano veramente tutti: i suoi affezionatissimi collaboratori, i suoi parrocchiani, molte persone delle Parrocchie
di S. Agnese e S. Maria delle Grazie, le due Corali che, per l’occasione, hanno
cantato unite, l’Arma dei Carabinieri, il Presidente del Bruscello, il
Magistrato delle Contrade con gli otto Rettori,
l’Assessore Raspanti a rappresentare il Comune, il Presedente del
Cantiere Internazionale d’Arte…. la Compagnia delle Opere Ecclesiastiche
Riunite, la Compagnia di S. Biagio.. don
Nadim, parroco delle Grazie, don
Remigio, don Pietro, don Domenico.. un gesuita di origine egiziana che studia
in questi giorni a Montepulciano e tanti bambini del catechismo con le loro
famiglie. Non sono mancati, al termine i saluti, i doni, gli abbracci e degli
attimi per stare insieme davanti ad un piatto di pici in cripta.
Il sacerdote
visibilmente commosso, nell’esprimere il suo profondo dolore a lasciare
Montepulciano dopo 38 anni di attività pastorale, ha altresì manifestato il suo
consenso alla decisione del Vescovo di destinarlo a nuovo incarico a Chiusi
città. Don Azelio ha ringraziato poi tutti coloro che in questi giorni,
trovandolo, hanno voluto salutarlo dimostrandogli affetto, stima e
rincrescimento per la sua partenza.
Ci dovremo credo
abituare a non vederlo più a Montepulciano perché don Azelio era un parroco di
paese. Si era soliti infatti vederlo per le scale di S. Agostino o nei negozi a
discorrere con la gente. Era abitudinario di certi luoghi e alla gente
passando gli veniva semplice girarsi a salutarlo o fermarsi a fare due parole.
Conosceva tutti e tutto del paese: gioie, sofferenze, e, perché no, anche i
pettegolezzi che spesso accompagnava con una sonora risata.
Cosa ci mancherà di Don
Azelio? A me personalmente la sua voce. Canta molto bene, ha una voce molto
possente e durante le processioni è
sicuramente utile e preziosissima. Inoltre, come gli dicevo ieri sera, mi piace
ricordarlo insieme alla sua mamma quando, molti anni fa giovanissima lavorando come commessa a
Pulcinella nella Bottega del Vignaiuolo, loro due venivano a
fare due parole sulla religione, sul tempo, sulle cose del mondo… Tutti i giorni
poi si ripeteva la stessa storia: allo scoccare
del tocco di Pulcinella la mamma di don Azelio andava a casa e guai se,
a volte, non era tornato! Stare con loro era piacevolissimo, d’inverno
soprattutto quando le ore mi sembravano non passassero mai. A volte allora
rifletto su quanto sia importante per un sacerdote la mamma e penso a quanto
sia mancata a don Azelio la sua, donna intelligentissima dal temperamento molto
forte, quando è venuta a mancare.
A don Azelio, che è
stato anche mio professore di religione alle Scuole Medie, ieri sera ho detto
“arrivederci” convinta che un giorno tornerà nella sua Montepulciano.