Sono
terminate le vacanze estive ed é ricominciata la scuola. I piccoli si
impegneranno in nuove “avventure” scolastiche ed extra-scolastiche, come i
corsi di catechismo, più o meno con profitto, continuità e senso di
partecipazione attiva.
Papa
Giovanni Paolo II, nella lettera rivolta alle famiglie nel 1994 scriveva -Quanto
importante è il bambino agli occhi di Gesù! Si potrebbe addirittura osservare
che il Vangelo è profondamente permeato dalla verità sul bambino. Lo si
potrebbe persino leggere nel suo insieme come il « Vangelo del bambino ». Che
vuol dire infatti: « Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini,
non entrerete nel Regno dei cieli »? Non pone forse Gesù il bambino come
modello anche per gli adulti? Nel bambino c'è qualcosa che mai può mancare in
chi vuol entrare nel Regno dei cieli. Al Cielo sono destinati quanti sono
semplici come i bambini, quanti come loro sono pieni di fiducioso abbandono,
ricchi di bontà e puri. Questi solamente possono ritrovare in Dio un Padre, e
diventare a loro volta, grazie a Gesù, altrettanti figli di Dio. –
Nei
bambini sta dunque la nostra speranza per un mondo migliore. Ecco perché è
importante insegnare loro a pregare ad avere fiducia nella forza della
preghiera. Scrive ancora Giovanni Paolo II: - … è alla vostra preghiera, cari
piccoli amici, che desidero affidare i problemi della vostra e di tutte le
famiglie del mondo. E non soltanto questo: ho ancora altre intenzioni da
raccomandarvi. Il Papa conta molto sulle vostre preghiere. Dobbiamo pregare insieme
e molto, affinché l'umanità, formata da diversi miliardi di esseri umani,
diventi sempre più la famiglia di Dio, e possa vivere nella pace. –
Pregare è
infinitamente più che recitare formule imparate a memoria, assistere
dall’esterno a un rito o esprimere desideri a un genio della lampada chiamato
“Dio”. Pregare è entrare in comunicazione con il Mistero della vita, è la più
nobile delle attività umane, per apprendere la quale occorre mettersi alla
scuola dello Spirito, del Maestro interiore.
In parrocchia o nelle
lezioni di catechismo, dove non lo si fa già, sarebbe opportuno dedicare del
tempo a questi momenti di preghiera, magari dandogli anche una collocazione ben
precisa e non relegandoli all’entrata o all’uscita della lezione. Si
riveleranno delle vere e proprie scuole di preghiera, dei veri esercizi
spirituali per bambini per aiutare ognuno di loro a trovare la propria via per
imparare a riconoscere la voce dello Spirito. Lo stesso può essere fatto in
famiglia, una volta si faceva regolarmente, perché è dalla ripetitività
quotidiana che si acquista la consapevolezza e l’abitudine si radica in noi
scoprendone la necessità e la bellezza.
La stessa Vergine Maria
raccomanda la pratica della preghiera e la forza che questa ha su tutte le cose
e le situazioni. Allora bambini, “pregate, pregate, pregate” diventerete così “cavalieri della luce”.
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