L’analista chimico Meri Lolini vive a Firenze ma è
originaria della Maremma ed è legata a Montepulciano perché ha sposato un
poliziano doc, Marco Bardelli. “Amo Montepulciano da sempre … ho fatto il mio
ingresso nella Contrada di Voltaia quando ho conosciuto Marco…. qui ho incontrato
tanti nuovi amici che mi hanno trasmesso la passione per la partecipazione all'attività
contradaiola e mi hanno accolto in semplicità ed amicizia e, grazie a loro, sono entrata in sintonia
con l’ambiente, con i sapori ed i profumi dei piatti della tradizione
culinaria, sublimi cornici ad ogni
manifestazione poliziana”. Amo definire Meri una mamma speciale, mamma di cuore e di pancia, perché ha condiviso con
Marco e suo figlio Matteo, ventuno anni fa,
l’esperienza dell’affido
familiare accogliendo Raluca, una
bambina rumena, quando suo figlio aveva dieci anni. “UNA GOCCIA NEL MARE dalla casa-famiglia alla famiglia” è il
racconto che Meri ci offre del vissuto, del vivere quotidiano in casa
Bardelli dopo aver intrapreso l’ esperienza di affido. “La storia della nostra famiglia, che io
definisco come una famiglia in
espansione, ho sentito il bisogno di metterla per iscritto per testimoniare
l’importanza e l’urgenza dell'affido familiare”. Il libro edito da HARMAKIS ed uscito
nel gennaio di quest’anno ha già conosciuto notevoli riconoscimenti soprattutto
da parte dei lettori ed è stato presente a numerosi eventi: a Terni presso
l’ARPA UMBRIA con il patrocinio dello stesso comune, a Cortona a Radio Incontri
Valdichiana, a Montevarchi a Valdeuropa e in più occasioni a Firenze con il
patrocino del Comune ed in collaborazione con il Centro Affidi. Nel libro Meri
sottolinea l'importanza dell'accoglienza nei confronti dei minori che per
motivi diversi sono affidati ai servizi sociali e collocati in casa-famiglia e
comunità. “A questi fanciulli viene a mancare la “stampella” della continuità
familiare e sono svantaggiati rispetto ai loro coetanei che vivono in famiglie
dove i ruoli sia affettivi che educativi sono di facile identificazione”. Meri
sostiene che il rapporto tra i genitori affidatari ed eventuali fratelli e
sorelle che incontrano nella nuova famiglia deve essere basato sempre
sull'accoglienza incondizionata e non deve mai trasparire verso di loro la minima compassione. “Queste
creature non devono sentire su di loro il peso ingombrante delle carenze
affettive ed educative della loro famiglia di origine, ma devono avere il
diritto di essere amati, cresciuti ed educati come tutti i figli con le stesse
necessità perché tante, diverse e
specifiche sono le loro personalità,
sensibilità e gli avvenimenti che li hanno traditi e feriti. Per accogliere un
minore in una famiglia non esiste un metodo educativo da adottare, ma sono
necessari gli stessi ingredienti che si usano per i figli naturali: amore,
tolleranza, comprensione e capacità di ascolto. La stessa condivisione di una
linea da adottare spesso va corretta di volta in volta dato che le rigidità di
comportamento e di pensiero non sono mai percorribili per le possibili problematiche
che possono generare”. Nel libro Meri valuta anche i rapporti dei componenti
della famiglia affidataria con il contesto sia familiare che sociale nella
quale vivono, lavorano e studiano. “Ci sono molte curiosità, a volte anche
banali, che scaturiscono da parte dei conoscenti, alcune domande che riguardano
le motivazioni che ti hanno portato a fare questo percorso alle quali spesso
rispondiamo più con i fatti che con mille parole”. Il libro di Meri si legge
bene, ha un sapore familiare, pare
scritto con un inchiostro che profuma d’amore, ti riempie e ti presenta una
famiglia che nella quotidianità si è resa grande. “Prima di aprire la porta di
casa, bisogna aprire la porta del cuore e della testa … é necessario essere
accoglienti non solo per il minore in se stesso, ma verso il suo modo di
pensare e la sua cultura di origine perché spesso i bambini in affidamento non
sono solo italiani e di religione cattolica … bisogna pensare con convinzione
di essere cittadini del mondo per arrivare ad una piena condivisione”. L’amica
Meri si augura che il suo libro possa contribuire a far aprire la strada per
far crescere il numero di questa tipologia familiare. Il Comune di
Montepulciano vuole orgogliosamente condividere questa esperienza di famiglia
affidataria presentando il libro e la sua autrice il giorno sabato 27 settembre
alle ore 17.30 nella splendida cornice del Palazzo del Capitano e chissà che
anche nella nostra Montepulciano non si intraprendono affidi familiari? Ce lo
auguriamo tutti.
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