Anche
Montepulciano ebbe nel 1524 il suo Mangia sulla torre dell’orologio davanti
alla chiesa di S. Agostino, in seguito sostituito da Pulcinella perché si
era danneggiato più volte. Per farsi un’idea di come fosse il Mangia poliziano
dobbiamo metterci davanti al grande quadro seicentesco, raffigurante il
panorama della cittadina, custodito nel Palazzo Cervini: un personaggio seduto,
vestito tutto di nero, con un elmo in testa e nella mano del braccio piegato una mazza per battere la campana. Il Mangia di Siena apparve invece due
secoli prima. Si legge a riguardo in un antico documento che il 12 ottobre 1325
i “Sanesi comincioro una torre sul canto della via che si chiama Malcucinato… e
fecesi in Siena gran festa e vennero i canonici e il chiericato del duomo…e
l’operaio del duomo misse in fondo di detta tore alquante monete per memoria di
detta tore…e fuvi messo nel fondo una pietra con lettare greche, ebraiche e
latine, perché non fusse percossa da tuono né da tempesta”. Dalla posa della
prima pietra al concludersi dell’opera passarono degli anni, fu terminata tra
il 1348 e il 1349. La torre comunale, alta come il campanile del duomo per
sottolineare che potere temporale e
spirituale si eguagliavano, è la terza in Italia in quanto ad altezza. Il caso
ha voluto che nel 1347 vi fu posta sulla
sommità una pesante campana perché scandisse il battere delle ore. Il primo
campanaro che assolse l’importante funzione, come si legge nei Libri di Biccherna,
fu un mésso dei Signori Nove, Giovanni di Duccio detto
popolarmente Mangiaguadagni, o semplicemente Mangia,
per il suo vizio di sperperare velocemente tutto ciò che guadagnava. Di questo
uomo è stata localizzata la sepoltura, come ha riportato il programma
televisivo Voyager, nella cripta della torre che porta il suo nome. Sappiamo
inoltre che il lavoro di campanaro gli durò poco in quanto nel 1360 sulla torre
vi fu istallato il primo orologio meccanico associato ad un automa, inizialmente
in legno, che reggendo un martello si muoveva e percuoteva la campana. I senesi mantennero il nomignolo di Mangia anche all'automa meccanico che
aveva rimpiazzato il campanaro, in considerazione anche delle ingenti somme che
venivano versate per i numerosi interventi di manutenzione e restauro
dell'orologio e dei suoi complicati meccanismi. Guarda caso proprio quando
veniva posta la campana sulla Torre del Mangia che scandiva il tempo a Siena nasceva,
proprio in quella città, nel marzo del
1347, S. Caterina Benincasa. La Senese
fece del suo breve vivere, appena trentatré anni, un tempo inteso, fruttuoso e
ricco di eventi e buoni consigli per l’Italia e per l’Europa di allora. La
stessa Caterina scrive nelle sue Lettere: ... le anime nostre devono essere
mangiatrici e gustatrici di anime … come lo fu Agnesa di Montepulciano nella
sua profonda umiltà. (la cartolina è del 1914)
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