Ci sembra doveroso riflettere … a Lei proprio glielo
dobbiamo! Domenica 17 novembre, durante
la S. Messa delle ore 11, la Comunità parrocchiale di S. Agnese ha salutato Padre
Giovanni Monti che nella tarda mattinata di martedì ha raggiunto il Convento di
Fiesole dove il Padre Provinciale lo ha destinato dopo la decisione di chiudere
Montepulciano. Padre Giovanni in questi quattro anni, si è distinto per la sua
disponibilità, simpatia, doti umane e quell’amore a Dio Padre che con semplicità
ha saputo trasmettere a tutti. Ci è stato detto che a dicembre anche Padre
Marco Baron lascerà il Santuario, al loro posto sono già arrivate dal Messico,
nella giornata di giovedì 21 novembre, tre suore domenicane. A loro va il
nostro grazie più sentito. Quanto è importante però un sacerdote per una
Comunità in un territorio diocesano dove l’età media dei presbiteri è molto
alta e gli stranieri rientrano a casa o
vengano spostati a nuova destinazione! I parrocchiani di S. Agnese e gli abitanti di Montepulciano e
dintorni sono rimasti molto colpiti dalla
decisione dei Padri di lasciare e
si chiedono come ciò sia possibile, come cioè l’Ordine Domenicano, dopo secoli
di ininterrotta presenza, possa allontanarsi da quello che Santa Caterina da Siena definiva
il suo “piccolo Tabor” e che S. Agnese aveva trasformato da luogo di peccato a
luogo di santità. Nessuno sa adesso cosa succederà. Un miracolo?
Rimarranno i Padri domenicani insieme alla suore? Ci verrà assegnato un
sacerdote secolare come parroco? Non saremo più Parrocchia ma solo Santuario?
Del resto è da molti anni che si preparava questa cosa: da quando è stato tolto
il terzo Padre domenicano a Montepulciano declassando il Convento a Casa e allora, circa vent’anni fa, non c’era ancora però tutta questa penuria
numerica di frati. Siamo partiti da lì. Ci ha ferito sapere che Montepulciano è
stato definito un “convento morto”, da chi non lo ha mai visitato nemmeno nel
2017 per il settecentenario della salita al Cielo di Sant’Agnese! Si potevano,
a nostro avviso, trovare soluzioni
alternative, ma forse non c’è stata la volontà. Montepulciano, certamente
piccolo centro di provincia, come altri luoghi dove la presenza Domenicana è
ben impiantata da secoli, non può interessare ma aveva ed ha ancora qualcosa da
dare. Si può ripartire dai piccoli centri con nuove soluzioni, al passo coi
tempi. La forza dell’Ordine sta nei Rami della Famiglia Domenicana: grande
risorsa e fonte di ricchezza. Secondo noi era giusto mettersi a tavolino, fare
comunione, nell’ottica di costruire, mantenere, riattivare, ma mai più
chiudere! Pesano ancora altre passate
chiusure: Sassari, Teramo…. Sapersi
mettere in gioco, rendersi disponibili a spostarsi secondo i bisogni cooperando
oltre i confini provinciali e attivando
una rete di apostolato con più punti focali: le città sedi di importanti centri
studi ed i paesi “campi di formazione umana”. San Domenico ha voluto un Ordine che operasse
nel mondo. Apostolato sostenuto dalla forza orante delle nostre monache
contemplative, fonte di grazia inesauribile e dalla preghiera costante di quei
Padri che ci hanno preceduto nella Casa del Padre. Siamo o non siamo stati
definiti da Dante Alighieri, similmente a Domenico di Guzman, “gli agricoltori
nell’orto del Signore”?!?
Sant’ Agnese, oggi come allora, i suoi Padri li conosce molto
bene. Quando fondò, su volere divino, il
Monastero di Montepulciano nel 1306 si parlò dei due tempi della fondazione
perché prima costruì i muri e si impiantò avviando il suo esemplare operato e
poi chiese all’Ordine Domenicano, sempre secondo indicazioni di Dio e di San
Domenico, di essere sottoposta a loro perché lei sapeva bene, scriveva Padre
Timoteo Centi, che se lo avesse fatto subito loro le avrebbero risposto:
“No”! Oggi come allora di una cosa
tutti siamo sicuri: certamente Sant’Agnese non abbandonerà la sua Casa e chi la ama. In tutta questa oscurità e silenzi
laceranti ed incomprensibili ci sta
dando dei bellissimi segnali di speranza e vicinanza. Questa è una certezza per
noi! A chi ha deciso questa chiusura
diciamo ancora: - Siete sicuri di aver fatto la cosa giusta? Noi siamo sereni!
Fraternita Laica Domenicana di Montepulciano