Platone diceva: “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di
cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre.”
Il 13 novembre si é celebrata la
Giornata Mondiale della Gentilezza. Ricorre infatti in questa data l’evento di
apertura della Conferenza del “World Kindness Movement” tenutasi a Tokyo nel
1997 e conclusasi con la firma della Dichiarazione della Gentilezza. Per
celebrarla tutti i giorni dell’anno e non solo il 13 novembre, in un’epoca dove
le parole gentili sono sparite, in Italia nascono gli assessori alla
gentilezza. Sono ben oltre i 52 casi ed esiste una rete nazionale che li unisce.
Il numero comunque è in aumento. Una delega che gli assessori si sono visti
assegnare dal loro primo cittadino ed ampiamente appoggiata da tutte le forze
politiche. Gli assessori alla gentilezza si occupano di buona educazione, di
rispetto verso l’altro e la cosa pubblica, di sensibilizzazione verso
comportamenti positivi, di favorire lo spirito e l’unità in seno alla propria
comunità, di sviluppare iniziative di cittadinanza attiva per sostenere e
tutelare il bene comune. Per alcuni di loro spesso si tratta di un
completamento delle deleghe che già avevano. Questo nuovo assessorato della
gentilezza infatti si sposa molto bene con i servizi sociali, le pari
opportunità, la pace e l’istruzione. In un mondo aggressivo, arrogante e
competitivo la gentilezza si rivela sempre più una risorsa vincente, una forza
rivoluzionaria in grado di cambiare il mondo. Pare che l’idea di costituire un
assessore alla gentilezza sia nata in seno ai vari Consigli Comunali dei
ragazzi sparsi in tutta Italia ed in questo caso possiamo ben dire che i grandi
hanno appreso dai bambini.
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