Gli Statuti di Montepulciano del 1337 sono una fonte preziosa per rintracciare
la nostra memoria storica. A proposito della Fiera del I° di maggio si legge
nel I° Statuto:
XXXII – FIERA DELLA FESTA DELLA BEATA AGNESE- RUBRICA
Si è stabilito e si ordina che il
primo di maggio, quando si usa celebrare la festa della beata Agnese, già
badessa del monastero di Santa Maria Novella fuori porta di Gracciano, e il giorno precedente e quello
seguente si tenga una fiera di bestiame, mercanzie e altre cose presso il
monastero, nella zona circostante il monastero stesso, nella città di
Montepulciano e negli altri posti dove sembrerà opportuno ai signori Cinque. Si
facciano bandi per la città di Montepulciano dieci giorni prima dello
svolgimento di questa fiera e i signori Cinque la notifichino con lettere del
comune alle terre e alle città vicine e circostanti perché tutti quelli che
vogliono prendere parte a questa fiera possano farlo liberamente e in
sicurezza, arrivando, fermandosi e tornando indietro con le loro cose per tutto
il periodo suddetto. Rappresaglie e debiti di qualunque tipo non potranno
essere di ostacolo alla partecipazione, né si potranno fare sequestri di cose o
arresti di persone contro chi partecipa alla fiera. Non potranno però godere di
tali garanzie i banditi per malefizio del comune di Montepulciano ,
i falsari, gli scippatori, i ladri e altra gente di cattiva fama e condizione. In occasione di questa fiera si eleggano,
allo scopo di rendere giustizia, ufficiali e custodi della fiera, con salario e
dotazione identici a quelli previsti per la fiera di San Giovanni nel mese di
agosto.
Al IV LIBRO DEL SIGNOR SINDACO
SUI CASI STRAORDINARI si legge inoltre:
CLXXXI OFFERTE DA FARE PER LA FESTA DI
SANT ’AGNESE –RUBRICA
Si è stabilito che al primo di maggio,
giorno nel quale è antica usanza celebrare la festa di Sant’Agnese, un tempo
badessa del Monastero di Santa Maria Novella fuori porta di Gracciano, siano
fatte offerte a questo monastero nel modo seguente. Nel giorno della festa i
signori Cinque insieme con il signor
podestà, il signor sindaco, il giudice e l’assessore e gli altri pubblici
ufficiali forestieri del comune dovranno recarsi alla Chiesa del Monastero con
un cero adeguato, del peso che sembrerà opportuno ai signori Cinque. E anche i
rettori di ognuna delle contrade e frazioni, nel giorno della festa, dovranno
recarsi alla chiesa con un cero del peso che sembrerà loro conveniente per
offrire il cero stesso.
Dai libri agiografici su S.
Agnese e dalle Cronache del Santuario si
specifica:
CULTO E MEMORIE DI S. AGNESE
S. Agnese fu solennemente
canonizzata il 12 maggio 1726 dal santo papa domenicano benedetto XIII, ma si
cominciò a solennizzare da subito la Santa Poliziana il I° maggio con grande concorso
di popolo, anche se non si poteva dire l’ufficio e la messa in suo onore. Concessione
quest’ultima fatta da papa Clemente VII nel 1522.
LE TRE CHIAVI
Il corpo di S. Agnese circondato
di crescente venerazione dai poliziani nel 1539 fu traslato all’altare maggiore
dalla stanza della Santa, dove era custodito dall’epoca della morte. Fu in
questa occasione che fu messo un altro bellissimo cofano di legno scolpito ed
dorato con sopra la statua giacente della Santa. Il cofano in legno di noce
intarsiato. Si legge infatti nel libro scritto dal Padre Sordini Mariani nel 1606 si
ordinò che si facesse una cassa grande di noce à foggia di sepolcro, con alcuni
intagli messi à oro, e di dentro rigiratola dun’ ermisino incarnato, vi
collocarono per mano dei padri di quel Convento il Corpo di S. Agnesa: e di
sopr’alla cassa, vi posero una statua rappresentante S. Agnesa morta, in abito
di Monaca di S. Domenico, E acciò si conservasse quel corpo in maggior
venerazione, si formò un Decreto fra la Religione (Ordine Domenicano), e la comunità
che si facessero tre chiavi; quella di mezzo che è la principale la tenessero i
Padri come legittimi possessori de’ quali è il Dominio diretto di tanta
Reliquia, e l’altre due le tenessero i Rappresentanti della Comunità, di cui è
la protezione dell’istessa.
Dalle Cronache si legge che il
Consiglio di Montepulciano decise nel 1604 di aprire la cassa di noce che
conteneva il corpo mortale di S. Agnese tre volte l’anno: per l’Assunta (15
agosto), il 20 di aprile (festa solenne di S. Agnese), e il I° di maggio (festa
popolare di S. Agnese), ma i padri contrariati dichiararono di non sentirsi
legati a queste limitazioni e che avrebbero aperto la cassa che conteneva il
corpo della Santa, sentito il parere favorevole della parte civile, tutte le
volte che fosse stato necessario in qualsiasi momento dell’anno come fu fatto
la stessa sera della discussione quando arrivarono due confratelli da Siena e
desiderarono vedere S. Agnese e glielo permisero. Si arrivò dunque ad un
accordo tra i padri e la Comunità.
Le tre chiavi, usate simbolicamente per aprire l'urna della Santa da un Padre Domenicano, dal Sindaco e dal Reggitore delle Contrade, rappresentano, oggi più che mai, tutto il popolo poliziano. Sono segno indiscutibile di speranza, di unione, di appartenenza di un'intera Comunità comunale. Una tradizione che si rinnova ogni anno e va oltre un mero significato storico folcloristico.
La fiera del I° di maggio, diversamente da quella più importante dedicata ad agosto S. Giovanni Decollato che durava 5 giorni, è rimasta nel tempo. È la stessa la motivazione per cui viene indetta: a onore di S. Agnese, vanto del popolo poliziano. È la stessa la collocazione: intorno al Santuario Agnesiano. È diversa la durata: oggi si colloca in una sola giornata, un tempo in tre. È stata recuperata da alcuni anni la cerimonia delle Tre Chiavi inserendola negli Statuti delle Contrade come momento importante e significativo per l’intera Comunità cittadina e l’usanza di dare, il I° di maggio oltre che il 15 agosto, l’acqua di S. Agnese per i malati nel corpo e nello spirito. Non ci è dato sapere da dove provenisse quest’acqua: dai Bagni di S. Agnese a Chianciano Terme? Dal pozzo che era collocato nel chiostro del Santuario Agnesiano? Sappiamo che veniva benedetta, ce lo scrive il Padre Sordini Mariani nel 1606, con la crocettina appartenuta a Gesù Bambino oggi custodita nel Santuario Agnesiano ed avuta da S. Agnese durante una visione la notte dell’Assunta. Solo quest’anno per l’imperversare della pandemia del coronavirus, la fiera non viene svolta. Per i poliziani e non solo era un appuntamento importante, calendarizzato nel cuore. Mi sono chiesta se in altri momenti storici, guerre, epidemie … abbia subito delle interruzioni. Sarebbe interessante saperlo.
Le tre chiavi, usate simbolicamente per aprire l'urna della Santa da un Padre Domenicano, dal Sindaco e dal Reggitore delle Contrade, rappresentano, oggi più che mai, tutto il popolo poliziano. Sono segno indiscutibile di speranza, di unione, di appartenenza di un'intera Comunità comunale. Una tradizione che si rinnova ogni anno e va oltre un mero significato storico folcloristico.
La fiera del I° di maggio, diversamente da quella più importante dedicata ad agosto S. Giovanni Decollato che durava 5 giorni, è rimasta nel tempo. È la stessa la motivazione per cui viene indetta: a onore di S. Agnese, vanto del popolo poliziano. È la stessa la collocazione: intorno al Santuario Agnesiano. È diversa la durata: oggi si colloca in una sola giornata, un tempo in tre. È stata recuperata da alcuni anni la cerimonia delle Tre Chiavi inserendola negli Statuti delle Contrade come momento importante e significativo per l’intera Comunità cittadina e l’usanza di dare, il I° di maggio oltre che il 15 agosto, l’acqua di S. Agnese per i malati nel corpo e nello spirito. Non ci è dato sapere da dove provenisse quest’acqua: dai Bagni di S. Agnese a Chianciano Terme? Dal pozzo che era collocato nel chiostro del Santuario Agnesiano? Sappiamo che veniva benedetta, ce lo scrive il Padre Sordini Mariani nel 1606, con la crocettina appartenuta a Gesù Bambino oggi custodita nel Santuario Agnesiano ed avuta da S. Agnese durante una visione la notte dell’Assunta. Solo quest’anno per l’imperversare della pandemia del coronavirus, la fiera non viene svolta. Per i poliziani e non solo era un appuntamento importante, calendarizzato nel cuore. Mi sono chiesta se in altri momenti storici, guerre, epidemie … abbia subito delle interruzioni. Sarebbe interessante saperlo.