Ammirando in Cattedrale a
Montepulciano l’Annunciazione in legno policromo di Francesco di Valdambrino
Domenico scelta come immagine dicoesana per l’anno della fede ho ripensato alla
laude duecentesca Ave Novela Femmina.
Il canto per
eccellenza dei Servi di Maria, ignoto a tutti i repertori, conservato in un
codice miniato del convento di Santa Maria dei Servi a Siena e risalente
all’anno 1271. “Ave”, nel Vangelo, è la prima parola rivolta a Maria. Il
saluto dell’angelo diventano da subito, ben più di un saluto; é evocazione
evangelica, riferimento biblico, punto di partenza di ogni sana devozione,
unica radice della pietà. “Novella” è la parola più tipica delle Laudi
duecentesche che si esprimono nella lingua italiana, è proprio questa: novella,
nuova. I laudesi vegliavano nella notte ritmando il canto con il loro aggettivo
più ricorrente: laude novella, sia cantata all’alta donna incoronata. “Femina”
nel latino medioevale che ormai è l’eco del nascente italiano restituisce
un’altra parola tipica della devozione mariana del Duecento: donna. La parola
“femina” accentua quindi l’idea di maternità.
Ave, novella donna/gloriosa madre/che
per miracolo nuovo/porti il tuo Dio./SALVE, REGINA
Fanciulla gravida/di semi di cielo/al
calice lo disseti/della tua tenerezza/MADRE DI MISERICORDIA
Sposa di Dio/signora dei cieli/regina
dei re,/luminosa e serena./VITA E SPERANZA NOSTRA
Rosso roseto/vergine in fiore/intreccio
agli amanti/e vena d’amore./PREGA PER I TUOI SERVI
Commento alla legge/sapienza di Dio/al
mondo porti/soccorso di salvezza./SALVE, REGINA
Col ramo sostieni/con la fronda
proteggi/o rosa, o candido giglio,/dimora della Potenza./MADRE DI MISERICORDIA
Per te, finestra del cielo,/dal
Padre discese/al mondo il Figlio/di carne vestito./VITA E SPERANZA NOSTRA
Tu mediatrice/mano destra di Dio/vergine
che natura stupisci/per nuova generazione./PREGA PER I TUOI SERVI
Aquila grande/sei o fanciulla/alle
nostre crudeli guerre/verde ramo di pace./SALVE, REGINA
Luce divina/culla di bellezza/generi
l’immenso che ti genera/fiore di cedro, lucente stella di Giacobbe./MADRE DI
MISERICORDIA
Tu schiacci il tremendo serpente/del
servo cancelli i capi d’accusa/lucerna luminosa/a chi non vede./VITA E SPERANZA
NOSTRA
Tu bionda agnella,/brocca di fonte
celeste,/anfora generosa/all’assetato./PREGA PER I TUOI SERVI
Fiorente frutteto/tu farmaco sei/di
nostra salute./SALVE, REGINA
Fra le tue braccia porti/la forza
che libera/noi che oscuro/male opprime/MADRE DI MISERICORDIA
Ombrosa tenda/di Dio/incanto dei
beati/sposa bella del re./VITA E SPERANZA NOSTRA
Oracolo dei profeti/stupore del
popolo/tu apri per noi/le maglie della legge./PREGA PER I TUOI SERVI
Aurora del sole/costellazione della
notte/piena di grazia/arca di Mosè./SALVE, REGINA
Luna bellissima/melodia celeste/tu,
prediletta/musica del talamo./MADRE DI MISERICORDIA
Tu incenso, tu guida,/tu luce, tu
più di Anna,/Sara, Rachele, Rebecca,/Lia, Susanna./VITA E SPERANZA NOSTRA
Tu monte, tu ponte, tu fonte,/fronda
che veli le nostre rovine;/neve, vello, terra,/urna, virgulto, manna./PREGA PER
I TUOI SERVI
Tu sei al navigante/nave che riporta/cauta
di Salomone/l’oro da Ofir./ASCOLTA, O VERGINE, DEI TUOI SERVI,/LA NUOVA MELODIA
Tu vera serratura/del nostro rifugio/e
chiave della porta,/apri ai tuoi servi il tempio della visione./GUIDA COLORO
CHE SPERANO IN TE. AMEN
La laude richiama nella
sua essenza alla preghiera del S. Rosario. Quest’ultima era nata come un’usanza
medioevale che consisteva nel mettere una corona di rose sulle statue della
Vergine. Queste rose erano simbolo delle preghiere "belle" e
"profumate" rivolte a Maria. Nacque così l'idea di utilizzare una
collana di grani, la corona, per guidare la meditazione. Ecco
perché i Laici Domenicani di Montepulciano hanno ritenuto opportuno, in questo
anno della fede, valorizzare la preghiera del S. Rosario. “Con il Rosario – ci
esorta Papa Benedetto XVI - ci lasciamo guidare a Maria, modello di fede, nella
meditazione dei misteri di Cristo, e giorno dopo giorno, siamo aiutati ad
assimilare il Vangelo, così che dia forma a tutta la nostra vita”.
Nessun commento:
Posta un commento