C’era una volta, ma
questa non è una fiaba, un bambino di
Tuoro che visitando tutte le volte Montepulciano ne rimaneva estasiato. Giuseppe
si sentiva attratto dai bei palazzi, le sue erte vie, i vicoli e le chiese. Gli
piaceva tutto di Montepulciano e tornava spesso a parlare con i genitori del
paese poliziano. Era diventata per lui una mania. I genitori non capivano
perché lo facesse finché non scoprirono che niente accade per caso e che è
proprio vero che Dio si serve dei bambini e dei lattanti per trasmettere delle
verità. Il nonno paterno Dante quando era ancora in fasce era stato lasciato
alla ruota degli esposti di Montepulciano. La ruota, la prima fu a Marsiglia
nel lontano 1118, permetteva che i piccoli reietti non fossero abbandonati
all’aperto alla mercé degli agenti atmosferici e degli animali perché tutto ciò
poteva essere per loro fatale ma di essere accolti in strutture che se ne occupassero.
Alla ruota il bambino poteva essere abbandonato nell’anonimato anche se
capitava abbastanza spesso che il piccolo avesse un ciondolo al collo o un
segno di riconoscimento che il genitore lasciava per rintracciarlo in futuro in
tempi migliori, ma spesso era un’utopia. Il suono di una campanella esterna
avvisava l’arrivo dei neonati. La guardiana di turno, la rotara, prestava i
primi soccorsi e successivamente i piccoli venivano accolti dalla priora che li
marchiava con una doppia croce sul piedino sinistro. I neonati venivano
registrati come filiu matris ignotae. Il piccolo Dante, nonno di Giuseppe, era
nato nel 1893 forse a Sinalunga e per povertà della famiglia era stato lasciato
alla ruota di Montepulciano. Non aveva segni di riconoscimento. Un sensale che non aveva figli recandosi nel brefotrofio
decise di adottarlo dandogli una famiglia ed un cognome. Giuseppe, il bambino
che amava Montepulciano, divenuto grande, riconoscente a chi accolse suo nonno
e gli prestò le prime cure, ha continuato
ad avere un forte legame con la cittadina tanto da aggiungere al suo nome e
cognome l’appellativo di Poliziano.
Lettori fissi
martedì 27 settembre 2016
domenica 18 settembre 2016
I LAICI DOMENICANI DI MONTEPULCIANO LUCRANO L’INDULGENZA INSIEME AI LAICI FRANCESCANI DI CHIANCIANO TERME
Memori delle parole di
Papa Francesco e nel suo pensiero di immaginare come la Chiesa possa rendere
più evidente la sua missione di essere testimone della Misericordia, i Laici
Domenicani di Montepulciano, insieme alla Fraternita Laica di Chianciano Terme, sabato
17 settembre, nella Cattedrale di Montepulciano, hanno lucrato l’indulgenza.
Erano accompagnati da due Padri domenicani che si sono dedicati alla
confessioni per l’intero pomeriggio: Giovanni Monti o.p. ed Andrea Perrotti
o.p. del Convento Domenicano di Cagliari.
Un giubileo
straordinario nel giubileo quello di noi domenicani in quanto è i corso anche
quello dedicato agli ottocento anni della fondazione dell’Ordine. Un cammino
che inizia con una conversione spirituale e che ha al suo centro la
misericordia di Dio come fonte inesauribile di grazia e di salvezza. Gesù
Cristo, re dell'universo e volto vivo della misericordia del Padre, ci offre il
suo perdono. E’ una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione di
portare a ogni persona il vangelo della Misericordia.
martedì 6 settembre 2016
UNA VOLTAIA DA SOGNO
A Montepulciano, domenica
4 settembre, si è festeggiata la brillante vittoria della Contrada di Voltaia. Il Bravio delle Botti 2016 ha riservato
non poche sorprese permettendoci di definirlo
la “corsa delle meraviglie”. Ci aspettavamo la vittoria della contrada del Collazzi
che risultava essere la favorita sia per la coppia considerata vincente che per
la prima posizione alla partenza assegnata per sorteggio. Ma mai dire gatto se
non l’hai nel sacco! Voltaia, una delle favorite, ultima per postazione alla
griglia di partenza, ha rivelato la propria forza conquistando per la quarta
volta il panno scarlatto dedicato all’anno giubilare della Misericordia.
Stupore e meraviglia negli occhi di tutti, gioia e piena soddisfazione nei
contradaioli rosso-nero. Due ragazzi, Attila e White Kenyan, preparati e tenaci, allenatisi costantemente e
seguiti regolarmente da competenti addetti agli spingitori sempre vicini alla
squadra loro assegnata, sono stati i veri protagonisti di questo Bravio 2016. E
non poteva concludersi diversamente la festa della vittoria che ha visto
partecipare tanta gente intorno a Voltaia che ha fatto sognare. Il curatissimo
corteo si è portato verso la Cattedrale dove è stato donato il cero al Santo
Patrono dedicando la vittoria all’amatissimo contradaiolo Bellari Giordano
dando un ulteriore significato alla celebrazione liturgica e commuovendo i
presenti perché il “Cica” rimarrà sempre nei cuori di tutti. La festa è poi andata
in crescendo con l’eccellente pranzo nella capiente cripta del Gesù che ha
visto riuniti intorno ai contradaioli di Voltaia i Rettori delle altre Contrade,
il Parroco don Domenico Zafarana, i
rappresentanti del Magistrato e del Comune, la contrada gemellata di
Castiglion Fiorentino e tanta,
tantissima gente. Tutto perfetto e curato a partire da un cartoncino
arrotolato che in molti credevamo il menù ma che invece si è rivelato essere l’immagine
dell’arrivo della botte in Piazza Grande con la simpatica scritta “… s’è
combinata grossa”. E poi i video della corsa e delle vittorie passate, le
immagini del corteo, il giubilo dei contradaioli… la cordialità del Rettore
Alessio Bellari … tutto davvero familiare, coinvolgente e naturalmente meritato.
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