In una nota Casa di
Riposo della nostra Valdichiana senese una signora, ospite della struttura, è
solita disegnare gatti. Chi va a fare visita alle degenti si imbatte, nel
salone comune, in un gruppo di signore, alcune non più autosufficienti, che intorno
ad un lungo tavolo attendono i disegni che l’amica fa per loro. Molti pomeriggi
li passano così: colorando. Sono disegni fantastici fedeli alla realtà. Il
personale che opera nella struttura riferisce che la disegnatrice, molto
apprezzata in passato, era solita fare mostre alle Terme di Chianciano. Colorare
fa bene, lo asserisce anche il New York Times, ha degli effetti benefici sull’umore
perché favorisce la concentrazione e aiuta a scaricare lo stress. Lo aveva
dichiarato anche lo psicologo Carl Jung che colorare modelli pre-disegnati come
i mandala, disegni circolari originari dell’India, riduce ansia e umore negativo.
Gli stessi libri da colorare piacciano sempre di più: Creative cast coloring
books e Secret Garden occupano le prime 5 posizioni della classifica dei best
seller. Possiamo ben dire che colorare sta divenendo una moda. Ha un ruolo
importante anche la scelta dei colori perché rivela gli effetti emotivi, oltre
che evidenziare, con la scelta di un pastello invece che di un altro, lo stato
d'animo. Del resto concentrarsi su azioni semplici e ripetitive aiuta a
staccare, concilia uno stato mentale libero, distoglie dalle preoccupazioni, é
un’attività d'evasione, con benefici simili a quelli di passatempi come
lavorare a maglia. Il “coloring” offre l'ulteriore vantaggio di riportarci ai
tempi spensierati della nostra infanzia. Colorare in compagnia invece, fare
colouring come attività di gruppo, attiva tutta una serie di meccanismi
positivi dati dallo stare insieme e condividere con gli altri. Le nostre
signore oltre ad essere alla moda hanno trovato una particolare forma per stare
insieme. Alcuni dei visitatori della Casa di Riposo, compresa la mia mamma, si
sono ripromessi di regalare loro delle scatole di pastelli coscienti che se ci
fosse ancora un premio delle bontà lo prenderebbe sicuramente questa
disegnatrice per la sua attività quotidiana di attenzione all’altro.
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