Lettori fissi

domenica 20 gennaio 2013

CHE GIOIA CANTARE CON DON MARCO FRISINA



Timidamente siamo arrivati a Montepulciano, al Santuario di Sant’Agnese, sotto una pioggia battente che per giorni ha minacciato a neve, per immergerci, per una giornata intera, nella musica sacra di don Marco Frisina.  Che gioia cantare con don Marco Frisina e che bella compagnia! Lo stage promosso, voluto ed organizzato dal Vescovo Rodolfo e dal Gruppo diocesano liturgico, ha visto il suo massimo momento nella celebrazione eucaristica presieduta da Mons Cetoloni e concelebrata dai Padri Cappuccini. “Un cuor solo e un’anima sola” recitano gli Atti degli Apostoli “un cuor solo e una voce sola” è ciò che traspariva dal canto corale. Un canto che, come ha detto  don Frisina, innalza a Dio e ci fa esprimere il nostro amore per Lui. Quanto è vera questa affermazione l’ho sperimentata tante volte, riempiendomi anche gli occhi di lacrime nel cantare certe composizioni interiorizzandone le parole. Cantare e/o suonare è sì mettere a frutto e a disposizione della comunità il dono ricevuto, ma è soprattutto una questione di cuore.  E’ l’anima che si apre a Dio unendosi ai fratelli in uno slancio d’amore ineffabile. Avrei voluto poter partecipare le parole di don Frisina e dei suoi collaboratori ai tanti cantori e celebranti assenti. Che gioia è stata poi per me e per Sabrina, laiche domenicane, permettetemi di dirlo, cantare un brano di Frisina sulle parole di S. Caterina da Siena. Pareva che l’intero Santuario di Sant’Agnese vibrasse tutto dalle fondamenta! Vibrazioni d’amore, mi auguro, abbiano raggiunto un po’ tutti. Di certo queste note d’amore hanno colpito don Marco Frisina  che ha promesso di comporre in onore della Santa di Montepulciano. Noi attendiamo fiduciosi, ma sappiamo di certo che lo farà perché chi ha a che fare con i santi sperimenta uno stato emotivo nuovo che lo porta o a tornare o a fare qualcosa per loro.

giovedì 3 gennaio 2013

PRESEPE VIVENTE A GRACCIANO DI MONTEPULCIANO



Lo possiamo esclamare: “c’era una volta il Natale?”
Forse, per fortuna, ancora no, perché sono soprattutto i bambini ad amare questa festa, a volerla, a ricordarla, ad attenderla con trepidazione.
Per loro è la ricorrenza più bella dell’anno, scrivono fiumi di parole per il Natale legandovi le loro gioie, ansie, preoccupazioni, desideri e ricordi.
A Gracciano di Montepulciano i piccoli dell’Oratorio e alcuni genitori, sotto l’occhio organizzatore, attento e paterno di don Bala, hanno messo in scena il presepe vivente in due serate, il 26 dicembre 2012 e il 1 gennaio 2013.
La casa natale di S. Agnese è stata una cornice ideale.
Un presepe semplice dove si riproponevano vecchi mestieri e si mostravano animali da cortile, oggi sconosciuti a molto bambini, vero ed autentico, dove la compostezza e i veri valori trasudavano dalle scene che l’occhio del visitatore non trascurava di ammirare, dove tutti sono stati protagonisti.
Il presepe di Gracciano rispecchiava benissimo la loro piccola comunità che è esempio di una grande famiglia, di quelle che oggi forse vediamo solo in alcuni rari film o leggiamo nei libri che parlano di “capoccia” e di “puderi” dove la solidarietà tra la gente regnava sovrana.
Personalmente sono stata molto colpita da questo presepe per ovvi motivi che mi legano a questo antico podere e a chi vi è nata e cresciuta nei suoi primissimi anni di vita: Sant'Agnese Segni. Andandolo a vedere nelle due serate ho pensato alla mia cara S. Agnese e a quanto sarà stata orgogliosa di loro, della sua gente, per aver fatto rivivere nella sua casa paterna la natività.
Orgogliosa anche perché molti di questi piccoli sono stati e sono miei alunni alla scuola primaria di Abbadia e vederli impegnati ad iscenare il presepe vivente apre il cuore alla speranza che ci siano ancora ragazzi pronti ad impegnarsi.
Bravi continuate così! Avete fatto felice anche il Cielo!