Lettori fissi

martedì 31 dicembre 2019

SPOSI TUTTI I GIORNI


“Io prendo te come mia sposa/o e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti ed di onorarti tutti i giorni della mia vita”. Nel giorno in cui la Chiesa ricorda la Santa Famiglia di Nazaret, un po’ ovunque, durante le celebrazioni eucaristiche, sono state rinnovate le promesse matrimoniali. Momenti di grazia che Papa Francesco ed i Vescovi, vicari degli Apostoli, sostengono e incitano ad attuare. Durante l’intera giornata nel Santuario di Sant’Agnese, a più Messe, abbiamo rinnovato le promesse matrimoniali, pregato e ricordato anche le famiglie della Parrocchia che non erano presenti. Sono stati attimi bellissimi, densi di preghiera. Del resto la preghiera trascina, coinvolge, si espande: una coppia cattolica australiana di passaggio nella nostra chiesa si è unita con molta gioia alla benedizione rimanendone piacevolmente colpita. Stesse sensazioni provate da un intero gruppo veneto in pellegrinaggio nel nostro Santuario quando la sera durante la S. Messa hanno rinnovato le promesse.

- Qual è la ricetta per restare tutti questi anni insieme? – ho chiesto ad una parrocchiana sposata da sessanta anni con il suo Francesco.
- Che ti devo dire “popa” credo Lui! – ha risposto alzando gli occhi al Cielo – Ne abbiamo passate tante, ma con l’aiuto di Dio le abbiamo sempre superate!
Ho pensato a quella coppia e conoscendo molte delle vicissitudini familiari ho convenuto che l’amalgama della loro unione fosse veramente Lui.  Noi sposi ci doniamo scambievolmente tutti i giorni il Dio che è Amore. Il sacramento che ha consacrato l’unione ci aiuta a realizzare, non senza difficoltà, il matrimonio ogni giorno. Sposarsi è un nuovo modo di vedere, di sentire, di agire, di comprendere, di pregare insieme… di aprirsi alla vita.  Nel matrimonio veniamo collocati attivamente nel mondo e ne diveniamo responsabili, andando cuore a cuore, consapevoli che non è il nostro amore che sostiene il matrimonio, ma è il matrimonio che “porta sulle spalle” il nostro amore. 

mercoledì 11 dicembre 2019

A GRACCIANO DI MONTEPULCIANO LA LUCE DEL NATALE È CONTAGIOSA



In Italia esistono molti piccoli paesi composti da poche case ed una sola via che li attraversa nella sua interezza. Sono quei luoghi dove tutti si conoscono assaporando di più i rapporti umani, gioendo e piangendo di fronte alle varie vicissitudini altrui e proprie e vivendo anche di pettegolezzi. Al di là dei luoghi comuni che da sempre contrappongono il piccolo paese al grande centro, come nel componimento di Orazio sul topo di campagna e quello di città, vivere in questi borghi è sempre piacevole e salutare. Nei piccoli paesi, si fa gruppo, comunità anche e soprattutto nei momenti forti dell’anno.  A Gracciano di Montepulciano, il Natale sarà vissuto e partecipato comunitariamente da varie Associazioni ed Enti dove le varie famiglie sono chiamate ad essere parte attiva.  Se a Montepulciano capoluogo, con il Villaggio di Babbo Natale, definito tra i più belli d’Italia, siamo più spettatori di luci sfavillanti, casine natalizie e musiche celestiali, nelle frazioni si vive ancora un Natale vissuto, ideato da tutti. Nello specifico a Gracciano la Parrocchia, ASD Gracciano, ACLI Pesca, i pochi commercianti rimasti e tutti gli abitanti, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, metteranno in scena il suggestivo presepe vivente alla casa nativa di S. Agnese, allestiranno lo storico presepio monumentale sul costone adiacente alle ex-scuole composto di statuine e casine interamente fatte a mano ed illumineranno la frazione di alberelli luminosi portati porta a porta. Thomas Edison sosteneva che  il valore di un’idea sta nel metterla in pratica e a volte basta poco  per sprigionare la magia del Natale anche in piccoli borghi sempre più alle prese di spopolamento e chiusura di esercizi commerciali. La luce del Natale è contagiosa! 

mercoledì 4 dicembre 2019

I RAMONES ED I BAMBINI


La mamma e il babbo dovrebbero essere quelli che ti prendono per mano da piccoli e ti guardano da lontano da grandi, sentono quando stai bene e quando stai male, ma rispettano il tuo silenzio, ti difendono e ti precedono senza che tu lo sappia.  I genitori dovrebbero essere per tutti noi una inesauribile forza sin dalla primissima vita embrionale. In questi ultimi anni ci stiamo accorgendo di quanto l’infanzia e l’adolescenza, ciascuna secondo precise caratteristiche talvolta anticipandone persino la comparsa rispetto all’età anagrafica, stiano dando dei segnali d’allarme rispetto alla funzione genitoriale. La psicoterapeuta ergoterapista canadese Victoria Prooday afferma che all'origine dei problemi attuali di molti bambini vi sarebbero i genitori e l’ambiente circostante. Oggi i bambini vengono privati delle basi per un’infanzia sana e le caratteristiche peculiari di questa età non sono più tenute in considerazione. Abbiamo dimenticato che l’infanzia è più di ogni altra età dell’uomo quel periodo evolutivo dove educare significa dare inizio ad una storia. I genitori, “digitalmente distratti” e non emotivamente presenti, sono spesso troppo indulgenti, approdando al convincimento che ai bambini tutto gli sia dovuto gratificandoli nell’immediato o giudicano i comportamenti dei piccoli secondo i parametri degli adulti. Non c’è poi un limite al numero delle figure guida che ruotano intorno al bambino né in loro una stessa linea di condotta. Sovente l’alimentazione non é equilibrata e le ore di sonno consumate sono poche. I bambini, facendo una vita sedentaria dentro casa sono stimolati continuamente da babysitter tecnologiche ed input non appropriati rispetto all’età tralasciando movimento e vita all’aria aperta, gioco creativo, interazioni sociali, opportunità di avere del tempo libero e momenti anche di sana noia.  Questo triste scenario è iniziato in modo silenzioso ma sempre più rumorosamente può condurre i bambini ad uno stato emotivo scosso e, nei casi più gravi, a disturbi psicologici (deficit di attenzione, iperattività, depressione, problemi di salute mentale e negli adolescenti anche i suicidi) che purtroppo le statistiche ci rivelano in aumento.
Cantava Giorgio Gaber: “Giro giro tondo cambia il mondo”!
Stiamo vivendo, ormai da alcuni anni, una sorta di nuova era punk dove in maniera rumorosa, poco complessa, ribelle e diretta, i bambini rispondono a ciò che non comprendono più e li rendono confusi. I bambini sempre entusiasti nei confronti di qualsiasi nuova avventura ed esperienza, sempre tutti eccitati e pronti a partire, sembrano inconsapevolmente gridare: “non voglio crescere più!” arrivando in alcuni casi estremi ad urlare in età adolescenziale: “non voglio vivere di nuovo la mia vita”!
I Ramones, precursori di altri gruppi storici punk, si accostano molto bene alle sensazioni e alle risposte dei bambini di oggi. Nella seconda metà degli anni Settanta, introdussero la rivoluzione punk nel cuore del rock con la fragrante irruenza di tre accordi, un suono semplice, secco e diretto di stretta discendenza rock'n'roll, senza fronzoli, con testi infarciti di slogan gioiosamente grotteschi, da condividere con il pubblico rumoroso che dopo anni di intellettuali sofisticati del rock si innamorarono all'istante dell'immediata sfrontatezza dei Ramones rintracciabile anche nel loro innocente look "di famiglia" divenuto poi iconico. Il loro credo era il disimpegno, parevano burlarsi di tutto e di tutti con una innocente spontaneità. Erano inoltre la personificazione dell'unità familiare: condividevano lo stesso cognome anche se non erano parenti, sembravano avere gli stessi pensieri e respirare, sul palco, la stessa energia. La loro parola d’ordine era “fun” nonostante tutto, la volontà di divertirsi e far divertire con canzoni di pochi minuti, semplici, orecchiabili.  I loro primi dischi, minimali, essenziali, senza troppi virtuosismi, ma di impatto, allora come ora, rispecchiano l’immediatezza comunicativa dei bambini. I Ramones, oggi come ieri, sembrano urlare come i bambini della nostra epoca: “Abbiamo bisogno di cambiamenti, ne abbiamo bisogno in fretta”!
Nel mio nuovo libro Kids Ramones si accostano le affermazioni e le produzioni  
iconografiche dei bambini alle canzoni dei Ramones trovandovi punti di contatto ed innumerevoli convergenze.

domenica 1 dicembre 2019

IL '69 FESTEGGIA I 50!!


A Montepulciano noi nati nel 1969 abbiamo festeggiato i nostri primi 50 anni. Una serata davvero molto bella con i coetanei, amici di vecchia data..   Ci siamo riuniti tutti insieme la sera di venerdì 29 novembre nel Ristorante Pulcino per celebrare questo indimenticabile evento. Con noi del Capoluogo anche i “citti” e le “citte” di Acquaviva e Sant’Albino e i poliziani di adozione nati nel ‘69: eravamo più di sessanta! Coloro che non sono potuti intervenire per motivi di lontananza, alcuni perché fuori Italia, hanno mostrato la loro vicinanza facendosi sentire con un messaggio, una telefonata. Tutti insieme abbiamo rammentato con gioia gli anni delle elementari, delle medie e delle superiori ed anche i primi amori. Abbiamo ricordato le nostre indimenticabili maestre e quei compagni e quelle compagne che purtroppo non ci sono più, ma che rimangono nei nostri cuori. Abbiamo fatto selfie, foto di gruppo costatando che i nostri citti del 1969 hanno tutti molti capelli! È stato bello rivedersi, riabbracciarsi, raccontarsi... Ci siamo salutati dandoci un diploma e declamando una poesia che ricorda l’anno ’69 e gli eventi più salienti: 
Il ’69??? Un Anno Speciale
dal numero poco “spirituale”
L’evento grandioso, sensazionale
fu l’atterraggio sul suolo lunare!
Anno di cambiamenti generazionali
di battaglie e lotte sindacali.
Il concorde vola sui cieli francesi
e i toni sono ovunque molto accesi!
La guerra in Vietnam non vuole cessare…
in Italia la prima pensione sociale!
A Woodstock un mega rock raduno,
non sono più i Beetles il numero uno!
In Italia la 128 è la preferita
per andare in ufficio e alla partita!
La Fiorentina vince il secondo scudetto
per Firenze è un anno benedetto!
Scooby doo arriva nei cartoni
la Messa è in italiano e tutti siam più buoni!
“Tippy il coniglietto hippy” vince lo Zecchino
ma “Volevo un gatto nero” piace a ogni bambino!
Termina Star Trek dopo molte puntate
gli innumerevoli fan enormi belate!
Paperinick nasce col fumetto
ecco davvero un bel soggetto!
Pele, Rivera, Gimondi ancora
lo sport piaceva tanto… oggi come allora!
Si pubblica il Padrino, esce il Manifesto
ma fu purtroppo anche un anno funesto:
a Milano ci fu la strage di Piazza Fontana
e si nasceva noi … e fu una bella NANA!!!                                      
Ci siamo dati appuntamento per il prossimo anno per festeggiare tutti insieme i 51!!!