Lettori fissi

mercoledì 4 dicembre 2019

I RAMONES ED I BAMBINI


La mamma e il babbo dovrebbero essere quelli che ti prendono per mano da piccoli e ti guardano da lontano da grandi, sentono quando stai bene e quando stai male, ma rispettano il tuo silenzio, ti difendono e ti precedono senza che tu lo sappia.  I genitori dovrebbero essere per tutti noi una inesauribile forza sin dalla primissima vita embrionale. In questi ultimi anni ci stiamo accorgendo di quanto l’infanzia e l’adolescenza, ciascuna secondo precise caratteristiche talvolta anticipandone persino la comparsa rispetto all’età anagrafica, stiano dando dei segnali d’allarme rispetto alla funzione genitoriale. La psicoterapeuta ergoterapista canadese Victoria Prooday afferma che all'origine dei problemi attuali di molti bambini vi sarebbero i genitori e l’ambiente circostante. Oggi i bambini vengono privati delle basi per un’infanzia sana e le caratteristiche peculiari di questa età non sono più tenute in considerazione. Abbiamo dimenticato che l’infanzia è più di ogni altra età dell’uomo quel periodo evolutivo dove educare significa dare inizio ad una storia. I genitori, “digitalmente distratti” e non emotivamente presenti, sono spesso troppo indulgenti, approdando al convincimento che ai bambini tutto gli sia dovuto gratificandoli nell’immediato o giudicano i comportamenti dei piccoli secondo i parametri degli adulti. Non c’è poi un limite al numero delle figure guida che ruotano intorno al bambino né in loro una stessa linea di condotta. Sovente l’alimentazione non é equilibrata e le ore di sonno consumate sono poche. I bambini, facendo una vita sedentaria dentro casa sono stimolati continuamente da babysitter tecnologiche ed input non appropriati rispetto all’età tralasciando movimento e vita all’aria aperta, gioco creativo, interazioni sociali, opportunità di avere del tempo libero e momenti anche di sana noia.  Questo triste scenario è iniziato in modo silenzioso ma sempre più rumorosamente può condurre i bambini ad uno stato emotivo scosso e, nei casi più gravi, a disturbi psicologici (deficit di attenzione, iperattività, depressione, problemi di salute mentale e negli adolescenti anche i suicidi) che purtroppo le statistiche ci rivelano in aumento.
Cantava Giorgio Gaber: “Giro giro tondo cambia il mondo”!
Stiamo vivendo, ormai da alcuni anni, una sorta di nuova era punk dove in maniera rumorosa, poco complessa, ribelle e diretta, i bambini rispondono a ciò che non comprendono più e li rendono confusi. I bambini sempre entusiasti nei confronti di qualsiasi nuova avventura ed esperienza, sempre tutti eccitati e pronti a partire, sembrano inconsapevolmente gridare: “non voglio crescere più!” arrivando in alcuni casi estremi ad urlare in età adolescenziale: “non voglio vivere di nuovo la mia vita”!
I Ramones, precursori di altri gruppi storici punk, si accostano molto bene alle sensazioni e alle risposte dei bambini di oggi. Nella seconda metà degli anni Settanta, introdussero la rivoluzione punk nel cuore del rock con la fragrante irruenza di tre accordi, un suono semplice, secco e diretto di stretta discendenza rock'n'roll, senza fronzoli, con testi infarciti di slogan gioiosamente grotteschi, da condividere con il pubblico rumoroso che dopo anni di intellettuali sofisticati del rock si innamorarono all'istante dell'immediata sfrontatezza dei Ramones rintracciabile anche nel loro innocente look "di famiglia" divenuto poi iconico. Il loro credo era il disimpegno, parevano burlarsi di tutto e di tutti con una innocente spontaneità. Erano inoltre la personificazione dell'unità familiare: condividevano lo stesso cognome anche se non erano parenti, sembravano avere gli stessi pensieri e respirare, sul palco, la stessa energia. La loro parola d’ordine era “fun” nonostante tutto, la volontà di divertirsi e far divertire con canzoni di pochi minuti, semplici, orecchiabili.  I loro primi dischi, minimali, essenziali, senza troppi virtuosismi, ma di impatto, allora come ora, rispecchiano l’immediatezza comunicativa dei bambini. I Ramones, oggi come ieri, sembrano urlare come i bambini della nostra epoca: “Abbiamo bisogno di cambiamenti, ne abbiamo bisogno in fretta”!
Nel mio nuovo libro Kids Ramones si accostano le affermazioni e le produzioni  
iconografiche dei bambini alle canzoni dei Ramones trovandovi punti di contatto ed innumerevoli convergenze.

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