Lettori fissi

martedì 27 settembre 2016

LA RUOTA DEGLI ESPOSTI DI MONTEPULCIANO



C’era una volta, ma questa non è una fiaba, un  bambino di Tuoro che visitando tutte le volte Montepulciano ne rimaneva estasiato. Giuseppe si sentiva attratto dai bei palazzi, le sue erte vie, i vicoli e le chiese. Gli piaceva tutto di Montepulciano e tornava spesso a parlare con i genitori del paese poliziano. Era diventata per lui una mania. I genitori non capivano perché lo facesse finché non scoprirono che niente accade per caso e che è proprio vero che Dio si serve dei bambini e dei lattanti per trasmettere delle verità. Il nonno paterno Dante quando era ancora in fasce era stato lasciato alla ruota degli esposti di Montepulciano. La ruota, la prima fu a Marsiglia nel lontano 1118, permetteva che i piccoli reietti non fossero abbandonati all’aperto alla mercé degli agenti atmosferici e degli animali perché tutto ciò poteva essere per loro fatale ma di essere accolti in strutture che se ne occupassero. Alla ruota il bambino poteva essere abbandonato nell’anonimato anche se capitava abbastanza spesso che il piccolo avesse un ciondolo al collo o un segno di riconoscimento che il genitore lasciava per rintracciarlo in futuro in tempi migliori, ma spesso era un’utopia. Il suono di una campanella esterna avvisava l’arrivo dei neonati. La guardiana di turno, la rotara, prestava i primi soccorsi e successivamente i piccoli venivano accolti dalla priora che li marchiava con una doppia croce sul piedino sinistro. I neonati venivano registrati come filiu matris ignotae. Il piccolo Dante, nonno di Giuseppe, era nato nel 1893 forse a Sinalunga e per povertà della famiglia era stato lasciato alla ruota di Montepulciano. Non aveva segni di riconoscimento.  Un sensale che non aveva figli recandosi nel brefotrofio decise di adottarlo dandogli una famiglia ed un cognome. Giuseppe, il bambino che amava Montepulciano, divenuto grande, riconoscente a chi accolse suo nonno e gli prestò le prime cure,  ha continuato ad avere un forte legame con la cittadina tanto da aggiungere al suo nome e cognome l’appellativo di Poliziano.

domenica 18 settembre 2016

I LAICI DOMENICANI DI MONTEPULCIANO LUCRANO L’INDULGENZA INSIEME AI LAICI FRANCESCANI DI CHIANCIANO TERME



Memori delle parole di Papa Francesco e nel suo pensiero di immaginare come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della Misericordia, i Laici Domenicani di Montepulciano, insieme alla  Fraternita Laica di Chianciano Terme, sabato 17 settembre, nella Cattedrale di Montepulciano, hanno lucrato l’indulgenza. Erano accompagnati da due Padri domenicani che si sono dedicati alla confessioni per l’intero pomeriggio: Giovanni Monti o.p. ed Andrea Perrotti o.p.  del Convento Domenicano di  Cagliari.
Un giubileo straordinario nel giubileo quello di noi domenicani in quanto è i corso anche quello dedicato agli ottocento anni della fondazione dell’Ordine. Un cammino che inizia con una conversione spirituale e che ha al suo centro la misericordia di Dio come fonte inesauribile di grazia e di salvezza. Gesù Cristo, re dell'universo e volto vivo della misericordia del Padre, ci offre il suo perdono. E’ una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione di portare a ogni persona il vangelo della Misericordia.  

martedì 6 settembre 2016

UNA VOLTAIA DA SOGNO



A Montepulciano, domenica 4 settembre, si è festeggiata la brillante vittoria della Contrada di Voltaia.  Il Bravio delle Botti 2016 ha riservato non  poche sorprese permettendoci di definirlo la “corsa delle meraviglie”. Ci aspettavamo la vittoria della contrada del Collazzi che risultava essere la favorita sia per la coppia considerata vincente che per la prima posizione alla partenza assegnata per sorteggio. Ma mai dire gatto se non l’hai nel sacco! Voltaia, una delle favorite, ultima per postazione alla griglia di partenza, ha rivelato la propria forza conquistando per la quarta volta il panno scarlatto dedicato all’anno giubilare della Misericordia. Stupore e meraviglia negli occhi di tutti, gioia e piena soddisfazione nei contradaioli rosso-nero. Due ragazzi, Attila e White Kenyan,  preparati e tenaci, allenatisi costantemente e seguiti regolarmente da competenti addetti agli spingitori sempre vicini alla squadra loro assegnata, sono stati i veri protagonisti di questo Bravio 2016. E non poteva concludersi diversamente la festa della vittoria che ha visto partecipare tanta gente intorno a Voltaia che ha fatto sognare. Il curatissimo corteo si è portato verso la Cattedrale dove è stato donato il cero al Santo Patrono dedicando la vittoria all’amatissimo contradaiolo Bellari Giordano dando un ulteriore significato alla celebrazione liturgica e commuovendo i presenti perché il “Cica” rimarrà sempre nei cuori di tutti. La festa è poi andata in crescendo con l’eccellente pranzo nella capiente cripta del Gesù che ha visto riuniti intorno ai contradaioli di Voltaia i Rettori delle altre Contrade, il Parroco don Domenico Zafarana, i  rappresentanti del Magistrato e del Comune, la contrada gemellata di Castiglion Fiorentino e tanta,  tantissima gente. Tutto perfetto e curato a partire da un cartoncino arrotolato che in molti credevamo il menù ma che invece si è rivelato essere l’immagine dell’arrivo della botte in Piazza Grande con la simpatica scritta “… s’è combinata grossa”. E poi i video della corsa e delle vittorie passate, le immagini del corteo, il giubilo dei contradaioli… la cordialità del Rettore Alessio Bellari … tutto davvero familiare, coinvolgente e naturalmente meritato.