Lettori fissi

lunedì 24 dicembre 2012

VERBUM CARO FACTUM EST



Il presepe “Verbum Caro Factum Est”, predisposto quest’anno  dalla Parrocchia di S. Maria delle Grazie a Montepulciano, è davvero originale. Il sacerdote libanese, don Nadim Haddad, guida di questa comunità parrocchiale già da alcuni anni, ci stupisce sempre e ci lascia inevitabilmente senza fiato. Nell’anno della fede niente di più appropriato dato che il tema predominante è la fede.
Entrando in chiesa, siamo immediatamente catturati dalla predominanza dei colori oro e bianco, simboli della luce splendente del Natale e della purezza. “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto”.
La stessa scritta “Io credo”, impressa a caratteri cubitali su pannelli dorati, in  dieci  lingue: nei nove maggiori idiomi europei e anche nella lingua araba  sottolinea sia la culla dove questa nostra religione si è affermata sia il territorio dove ha preso le mosse:  l’universalità della venuta di Cristo. Gli stessi personaggi del presepe, sistemati su di un piano rialzato su degli specchi a sua volta adagiati su antichi libri richiamano il concetto come scrive S. Paolo, nella prima Lettera ai Corinzi, che “adesso noi vediamo come in un specchio, in maniera confusa: allora vedremo faccia a faccia” e che questa nostra fede spesso relativa, incerta, tentennate, deve sostenersi sui contenuti dottrinali custoditi nella Bibbia e nel Magistero, lì dobbiamo ricercare instancabilmente e in maniera sistematica e permanente.

L’ambone dove la Parola di Dio viene proclamata è sorretto poi da molti registri parrocchiali, vecchi e nuovi, dove sono impressi e si imprimeranno i nomi di tante persone, di tanti figli di Dio, di genitori, di sacerdoti, di  catechisti, di nonni … di tutti coloro che con semplicità hanno trasmesso e trametteranno la fede che professiamo. “A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati”.

L’altare poi, dove si rinnova il sacrificio eucaristico, è trasparente: Gesù è la Verità, in Lui non vi é menzogna, ambiguità, tentennamento, su questa roccia dobbiamo poggiarsi perché solo in Lui c’è forza e salvezza. “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità”.
Gesù Bambino è sistemato in alto rispetto al piano del presepe anch’Egli adagiato sul Libro aperto quasi a significare che la sua Parola si è incarnata e non passerà mai. Aver voluto assegnare a Gesù nel presepe una posizione così elevata, quasi celestiale, vuole sottolineare la regalità e la divinità di questo piccolo Bambino venuto nel mondo per la nostra salvezza.  Entrando in chiesa non si scorge subito il Bambino dobbiamo cercarlo con lo sguardo, dobbiamo credere che solo alzando gli occhi a Lui lo possiamo scorgere e fissatolo lo dobbiamo adorare come fecero i pastori e i Magi duemila anni fa. 

NELLA PERLA DEL CINQUECENTO DELLE PERLE CHE SANNO D’ORIENTE



Nella Sala S. Roberto Bellarmino a Montepulciano in Via di S. Donato sono esposti dei veri e propri capolavori dei due artisti, Mario Bernardini e Corrado Paolo D’Alessandro, conosciuti con il nome di Arxaia (“cose  splendide”). Sono sculture, opere pittoriche, vasi in ceramica, costumi e gioielli per scene teatrali, le cosidette “bamboline” che li hanno resi famosi nel mondo e dei presepi in maiolica: delle  vere e proprie “perle” che hanno un lontano sapore d’Oriente.  Ammirando questi presepi percepiamo la luce del Natale nella sua essenza più vera, una luce che sopravanza le tenebre, simbolo evocatore di una realtà che tocca l’intimo dell’uomo, che indica  il cammino della vita ed invita a seguirla per raggiungere la Verità. Colpiscono enormemente i Re Magi, regali e possenti sui loro cammelli o sui loro elefanti, inseriti pienamente e centralmente in questo cammino verso il Bambinello teneramente sostenuto dalla sua mamma nella sua debolezza di bambino, ma che esprime tutta la regalità del Figlio di Dio, abbracciando il mondo con un tenero sguardo.

sabato 24 novembre 2012

DAL LIBANO A MONTEPULCIANO IL METROPOLITA MELCHITA DI TIRO S.E. MONS. GEORGES BACOUNI



Dal Libano il Metropolita Greco-Cattolico di Tiro S. E. Mons. GEORGES BACOUNI é in visita a Montepulciano nella Parrocchia di Santa Maria delle Grazie dove opera eccellentemente un giovane e carismatico sacerdote melchita Nadim Haddad. Il Metropolita sarà presente nel nostro territorio per un’intera settimana illustrandoci anche cosa significhi essere oggi cristiani nel Vicino Oriente tra Sinodo e “primavere arabe”. La Chiesa cattolica greco melchita è una Chiesa cattolica sui iuris di rito bizantino. Conta circa 1.200.000 fedeli ed è guidata dal  Patriarcato di Antiochia dei Melchiti. I melchiti seguono le varianti greche del rito bizantino circa la guida, la teologia e la spiritualità. Per questo sono anche detti "Cattolici orientali", "Cattolici bizantini" o "Greco cattolici".Con il termine melchita si designano in particolare i cristiani di rito bizantino, cattolici così come ortodossi, dei patriarcati di Alessandria, di Antiochia e di Gerusalemme. Oggi, nell'uso comune, il termine «melchita» è attribuito ai soli cattolici di rito bizantino e di lingua araba, dovunque risiedano. La liturgia in uso presso i melchiti segue il rito bizantino, caratteristico della maggior parte dei cristiani orientali. Esso fu codificato e sistematizzato da San Giovanni Crisostomo ed è rimasto pressoché invariato dai secoli VI-VII sec. Oggi la maggioranza dei melchiti è diffusa tra Siria e Libano e, in quest'ultimo, rappresentano la seconda comunità cristiana dopo i maroniti.
In un intervento fatto a Radio Vaticano nel 2010 il Metropolita Bacouni illustrò i nuovi movimenti ecclesiali del Vicino Oriente come una profonda ricchezza: “È vero che i genitori sono i primi catechisti, con il sostegno delle scuole e delle parrocchie,ma a seguito del Vaticano II una nuova iniziativa riguardante il catechismo è emersa dai Nuovi Movimenti Ecclesiali, con la benedizione e l’incoraggiamento degli ultimi Pontefici. È importante che oggi la Chiesa d’Oriente impari dal loro successo e tragga beneficio dalla loro iniziativa. La maggior parte di questi movimenti ecclesiali segue un determinato approccio al catechismo e intendo riferirmi a uno di questi - le comunità Spada dello Spirito, all’interno del movimento di Rinnovamento nello Spirito - per illustrarne la pedagogia. Essa si modella sulla pedagogia catechetica del Signore con i discepoli sulla via di Emmaus. Non è semplicemente mirata all’educazione della mente, piuttosto a portare il fedele a un rapporto personale con Gesù, a una riscoperta della propria vocazione e missione e a una più profonda comunione con la Chiesa. È una pedagogia che si rivolge a quei cristiani che, come i discepoli di Emmaus, sono stati educati alla fede cristiana, ma che hanno perso la speranza e “i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo”. Poiché molti di questi cristiani non vengono in chiesa, i membri del movimento vanno da loro e camminano con loro lungo la via come ha fatto il Signore, li ascoltano, li ri-evangelizzano e li portano alla comunione con il Signore e al desiderio della comunità. Una volta che i loro occhi si sono aperti essi decidono di rimanere - o tornare - al proprio paese e alla propria chiesa e diventare nuovi missionari. Ma affinché questa conversione duri, essi vengono invitati a una vita di comunità, in cui ricevono ulteriore insegnamento e amicizia per divenire testimoni e perfino martiri, per il potere dello Spirito Santo  e attraverso una vita di adorazione e preghiera. Ciò che possiamo affermare e osservare tra questi nuovi movimenti non è soltanto una nuova vitalità nei confronti della preghiera e dell’evangelizzazione, ma, ancor più importante, una capacità di ispirare un gran numero di uomini e donne, giovani e non, a restare nei propri paesi come missionari, e a servire le Chiese locali con zelo e obbedienza. È quindi cruciale - perfino vitale - che vescovi e presbiteri comprendano che questi nuovi movimenti ecclesiali stanno operando nella Chiesa e per la Chiesa, e che il loro contributo non rappresenta una minaccia, bensì un arricchimento all’impegno della Chiesa nel catechizzare i fedeli e preservare la presenza cristiana nel Medio Oriente. Per questo motivo occorre in particolare che i vescovi sostengano e promuovano tali iniziative e, all’occorrenza, offrano a questi nuovi movimenti ecclesiali l’aiuto teologico e spirituale che a loro manca.
I discepoli di Emmaus sono tornati pieni di speranza, la speranza su cui si è fondata la Chiesa. Possiamo anche noi tornare alle nostre situazioni locali pieni di speranza in questa stagione in cui lo Spirito è all’opera in modo nuovo per rinnovare la Chiesa - come è stato descritto dal nostro amato Papa Benedetto nel suo saggio sul Locus dei Movimenti Ecclesiali nella Chiesa oltre 12 anni fa - e nella sua profetica convocazione di questo sinodo speciale. Cristo è lo stesso ieri, oggi e per sempre!”

venerdì 23 novembre 2012

NON TI BUTTO, TI BARATTO!



NON TI BUTTO, TI BARATTO!
La Settimana Europea del Baratto giunge alla IV° edizione. Si è aperta il 19 e terminerà il 25 novembre 2012. In economia il baratto è un'operazione di scambio bilaterale o multilaterale di beni o servizi fra due o più soggetti economici senza uso di moneta. Nel tempo in cui viviamo assume un importante valore educativo in quanto forma di circolazione o riciclo sostenibile di beni ed oggetti. Anche a Montepulciano sbarca la settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Sabato 24 novembre  sarà una giornata dedicata la riuso e al baratto per contrastare gli effetti del consumismo sfrenato. Nello Spazio Creativo Mattatoio n. 5, Ex Macelli, a partire dalle ore 11.00 ci sarà l’iniziativa “non ti butto, ti baratto” permettendo a chi parteciperà di svuotare le soffitte, alle ore 15.00 saranno allestiti dei laboratori creativi per bambini atti a sviluppare la fantasia e dare nuova vita ai materiali riciclandoli, alle ore 18.00 sarà promosso il progetto The Commitments: la riduzione dei rifiuti al Live Rock Festival 2012, e alle ore 23.00 Trane Painting di Paolo Parisi: live performance di  pittura e musica come messaggio ecologico dell’arte. Il baratto del resto é la prima forma storica dello scambio commerciale di beni, e dunque, da considerarsi anteriore alle forme di scambio monetario anche se queste antiche società operavano maggiormente secondo il principio dell'economia del dono e del debito e in esse lo scambio avveniva solo tra soggetti estranei e, a volte, anche nemici. Nel baratto, il valore dei beni oggetto dello scambio viene considerato sostanzialmente equivalente fra le parti e si basa sulla considerazione qualitativa e quantitativa delle merci scambiate, secondo un preciso accordo tra le parti, punto di incontro tra domanda ed offerta. Esiste inoltre un baratto semplice, o baratto diretto, quando entrambe le parti desiderano procurarsi il bene o il servizio che ricevono in cambio del bene o del servizio ceduto, e baratto multiplo, o baratto indiretto, quando un soggetto cede un bene o un servizio ricevendone in cambio un altro bene o servizio che non desidera avere, ma che scambia per ottenere quanto desiderato. In questo ultimo caso il bene ottenuto nello scambio è desiderato per il suo valore di scambio e non per il suo valore d’uso. Una forma speciale di baratto, è costituita dallo scambio di appartamenti nei periodi estivi e di vacanza, e dalle Reti di ospitalità mondiali: Associazioni sorte negli ultimi anni, che offrono alloggio e pernottamento gratuito ai soci, o membri delle stesse. Per esempio in questa settimana alcuni dei bed and breakfast italiani affiliati al portale www.bed-and-breakfast.it aderiscono all'iniziativa barattando il soggiorno in cambio di beni o servizi  (www.settimanadelbaratto.it). Anche su internet ritroviamo portali o forum dedicati al baratto, molti dei quali gratuiti, che offrono un servizio di scambio tra gli utenti e si ripropongono di diffondere lo spirito di tale modalità economica. Su internet il baratto è chiamato swapping  in cui singoli o gruppi di persone si spediscono beni e oggetti di valore comparabile, su base fiduciaria, possibilmente senza cadere nello swapping, una partecipazione scorretta. Il barter è invece una pratica commerciale praticata tra imprese per lo scambio multilaterale di beni o servizi in compensazione. Si differenzia dal baratto poiché non è un puro scambio di merci bilaterale, ma un circuito gestito e regolato da un mediatore in cui molteplici imprese ad esso associate comprano beni e servizi disponibili nel circuito assumendo un debito, che non produce interessi, nei confronti del mediatore che compenseranno successivamente con la vendita di beni e servizi propri. Buon baratto a tutti!

martedì 23 ottobre 2012

A SPASSO CON L'AMICO A QUATTRO ZAMPE



Mantenere il suolo pubblico o di pubblico accesso è una priorità non solo delle Amministrazioni Comunali, ma anche dei cittadini. E' di ieri la notizia che a Chianciano Terme, in una strada recentemente messa a nuovo, un gruppo di cittadini ha voluto esprimere che tenerla pulita non è solo compito pubblico ma anche privato attaccando alle inferiate di tutti i condomini della via dei cartelli dove vengono invitati i cittadini possessori di cani a raccogliere le loro deiezioni. Lo stesso Regolamento di Polizia Locale del Comune di Chianciano Terme all'articolo 24 dichiara: "Tutti gli animali da compagnia debbono essere tenuti mettendo a loro disposizione un sufficiente spazio vitale nel resede della casa e non debbono arrecare disturbo al vicinato. È vietato tenere animali da compagnia sul terrazzo o altri luoghi elevati da cui possono cadere liquami, deiezioni, acque di lavaggio, su altre proprietà, o qualora creino disturbo anche sonoro al vicinato. I detentori di detti animali debbono provvedere all'immediato allontanamento di feci, avanzi di cibi ecc. in modo da evitare la loro fermentazione o sviluppo di cattivi odori o diffusione di malattie. Nel centro abitato numerose sono le zone di verde pubblico che richiedono una cura costante e particolare al fine di rendere un'ottima immagine del centro termale. È pertanto vietato condurre cani a passeggio nelle aiuole, giardini e nel verde pubblico. In tutti i luoghi (strade, marciapiedi, pedonali, ecc.) i conduttori dei cani dovranno provvedere alla raccolta di eventuali escrementi dei loro animali e pertanto dovranno essere dotati di strumenti idonei alla raccolta stessa". Si è espressa positivamente il Sindaco Gabriella Ferranti sull’iniziativa di questi cittadini che ha dimostrato chiara volontà a mantenere la cittadina termale pulita ed accogliente. 
A Montepulciano invece numerose sono le strade, soprattutto per il corso cittadino, che  presentano questo problema e non è inconsueto vedere, passeggiando, i proprietari di questi animali, anche di piccola taglia, lasciare gli escrementi lì dove il loro amico animale li ha fatti. In alcune vie si trovano perfino davanti ai portoni di casa. Molti cittadini ubicati in queste strade, soprattutto in prossimità della Piazza Grande, nostro più bel gioiello, sono veramente stanchi di trovare un giorno sì e l’altro ancora questi doni davanti alle loro porte ed attendono di trovarli in flagrante. A Porta di Bacco o a Porta al Prato come dicono i più acculturati, è posizionato un contenitore di sacchetti e guanti, ma da anni perennemente sprovvisto del materiale. E’ chiaro che non si può fare di tutta un’erba un fascio: ci sono molti proprietari di cani che sanno molto bene cosa comporta tenere un animale e lo stesso rispetto che prestano al proprio animale lo riversano anche per i beni comuni della collettività, ma fa specie riconoscere tra questi soggetti inadempienti coloro che dovrebbero essere i "primi" a dover dare l’esempio!