Lettori fissi

mercoledì 12 settembre 2018

I CROSTINI NERI TOSCANI


Principii o antipasti sono propriamente quei cibi appetitosi che ci  piacciono molto e spesso ci riempiono così tanto da bloccarci la fame. In Toscana una volta si imbandivano dopo la minestra, ed era cosa molto ragionevole,  oggi, come accade in tutt'Italia, si mangiano in principio a tutto il resto. Oltre ad ogni tipo di insaccato, sott’olio e sott’aceto, i crostini hanno un posto d’onore. Nelle nostre zone della Val di Chiana, come in tutta la Toscana, i crostini neri sono particolarmente tipici.
Ecco allora la ricetta per 6 persone. La difficoltà di preparazione è media ed il tempo di preparazione è di circa 70 minuti.
Gli ingredienti sono:
- 4 hg di milza,
- 1 cipolla,
-1 mela,
- 2 cucchiai di capperi,
- 4 acciughe,
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva,
- un bicchierini di Vinsanto,
- un bicchiere di brodo di carne,
- sale,
- pane toscano.    
In un tegame tritare la cipolla e la mela con 4 cucchiai di olio extravergine di oliva. Far rosolare a fuoco basso mescolando sempre. Quando l’impasto ha preso un color nocciola sfumarlo con del Vinsanto. Aggiungere poi la polpa di milza grattugiata con il dorso di un coltello dopo averla incisa sulla pelle. Far cuocere il tutto aggiungendo in bicchiere di brodo di carne caldo e far bollire per circa 30 minuti. Aggiungere i 2 cucchiai di capperi e le 4 acciughe tritati e far bollire per altri 5-10 minuti. Addizionare il tutto con del sale, se occorre. Tagliare infine il pane toscano a fettine e spalmare il preparato.

giovedì 30 agosto 2018

LA MAESTA' DEL PONTE


Una piccola perla del nostro territorio è la Chiesa della Maestà del Ponte a Montepulciano Stazione, sconosciuta ai più ma nel cuore di molti abitanti della Val di Chiana che la curano e ne custodiscono la memoria come l'Associazione Maestà del Ponte ed il Centro Sociale la Bocciofila. Giovedi 30 agosto 2018, durante una conferenza supportata da numerose slide esaustive, esperti relatori, lo storico d'arte Divo Savelli, il Presidente del Centro Culturale Gens Valia Franco Boschi, il giovane architetto Federico Rocchi e la guida ambientale Manuele De Bellis,   hanno partecipato ai convenuti preziose notizie storiche e religiose sulla chiesa ed il suo territorio. Ha presentato l'evento Diego Mancuso ed hanno portato i saluti per l'Amministrazione Comunale l'Assessore alla Cultura Franco Rossi e per la Parrocchia di Montepulciano Stazione Don Angelo Sonnati. Presenti anche il Consigliere Capogruppo con delega all'associazionismo Alice Raspanti  ed il Vicesindaco Luciano Garosi. La festa popolare che si rinnova da anni e termina con il Palio dei Somari, un tempo corso con i cavalli, giunto quest'anno alla 37° edizione, vede allestire stand gastronomici ed iniziative a tema. Alla Maestà del Ponte la Vergine viene onorata con il titolo di Madonna della Pace. Durante la conferenza é stato presentato anche il bellissimo drappellone, ricco di particolari sulla Via Lauretana, realizzato dall'artista Daniele Brizzi. La chiesa della Maestà del Ponte datata 1616, come si legge a caratteri cubitali su di una trave,  è ubicata sull’antica Via Lauretana tra Siena e Loreto al centro di un crocicchio di strade che un tempo avevano un’importanza strategica nelle lotte e nel possesso dei territori tra Siena, Firenze, Perugia, Orvieto, il Papato. Collocata di fronte al Ponte di Valiano era l’unica via che i fiorentini potevano percorrere per giungere nella guelfa Montepulciano dalla vicina Foiano della Chiana, anch’essa presidio alleato, dato che i castelli limitrofi al colle poliziano erano tutti ghibellini ed alleati di Siena o di Orvieto. Il ponte in legno, oggi probabilmente interrato, era strategico e molto più lungo di quello attuale, prevedeva delle gabelle da pagare ed un controllo accurato da parte dei soldati messi di guardia per chi  si recava verso Montepulciano. Chi attraversava il ponte venendo da Valiano si trovava davanti la Chiesa della Maestà e decideva se prendere a sinistra la strada per salire a Montepulciano o a destra quella  per recarsi verso Siena. A ritroso invece si muovevano i pellegrini che partendo da Siena, da Porta Pispini, si recavano a Loreto percorrendo il cammino lauretano, anche se pare che a casa tornassero per altre strade. La Maestà era una sorta di stazione di sosta del corpo e dello spirito. Le due osterie collocate nelle antiche mappe in prossimità del Ponte di Valiano testimoniano l’afflusso continuo di gente. Tra i pellegrini di tutti i ceti sociali ritroviamo numerosi artisti che percorrendo la Via Lauretana hanno lasciato il loro segno inconfondibile in molte loro opere. La stessa Fiera al Ponte, oggi collocata alla Stazione di Montepulciano, era ubicata probabilmente intorno alla Chiesa della Maestà e prevedeva la vendita del bestiame, di attrezzature agricole, di derrate alimentari. Alcuni studiosi hanno percorso minuziosamente la Via Lauretana alla scoperta di segni che testimonino il tracciato per Loreto: numerose sono le icone, le statue di Madonne nere, i tabernacoli, le piastrelle con la raffigurazione dell’effige mariana collocata nella Santa Casa di Nazareth, quasi volessero accompagnare il pellegrino sostenendolo e facendogli pregustare la meta. Anche l’affresco mariano collocato sull’altare maggiore della Maestà del Ponte  ricorda vagamente l’effige lauretana con il Bambinello con la palla del mondo in mano e il medaglione che porta al collo Maria. L’idea di segnalare il tracciato lauretano da parte dei Comuni coinvolti nel percorso, come è stato annunciato, la trovo interessante e salutare da molti punti di vista. La memoria storica è fondamentale e lega le comunità perché è intrisa della fede genuina dei semplici. Scrive il parroco di Montepulciano Stazione don Angelo Sonnati: “… la chiesa che è sempre presente nel mio cuore, insieme a quella di Sciarti, è la Maestà, povera, piccola, disadorna ... da piccolo con la mia famiglia venivamo spesso a messa la domenica specie in inverno quando guadare il Salarco su di un travicello di legno per recarsi a Sciarti era pericoloso per le piene improvvise e limacciose … verso i sei anni qui iniziai a frequentare la dottrina … e tutt’ora quando vi entro mi pare di rivedere il mio babbo seduto in fondo alla chiesa in preghiera  o la mamma che spesso pregava di fronte alla santa immagine della Madonna … solo nelle sperdute chiese dell’Armenia ho provato emozioni,  sentimenti ed elevazioni di animo come in questa piccola povera chiesa della mia infanzia di cui oggi, per volere divino, sono parroco”.       

domenica 26 agosto 2018

ULTRAS POGGIOLO!!!


Al Bravio delle Botti 2018 conquistano  il podio per la Contrada del Poggiolo la coppia Caporali Francesco e Franch Ciro portando così i colori bianco-azzurro a cinque vittorie.  La corsa è stata meritatamente vinta  rivelando una morale proprio come nelle favole di Esopo. Molte sono state le emozioni provate durante la gara: tutte le Contrade  erano nella possibilità di vincere per le capacità mostrate durante le prove e l’incertezza ha fatto sì che la gara fosse avvincente e non scontata anche se Poggiolo si é sin da subito distinto aggiudicandosi un buon margine dal resto del gruppo.
Il Bravio, raffigurante il maestoso tempio di San Biagio nel cinquecentenario della posa della prima pietra, dipinto dall'artista senese Fabio Mazzieri, aggiudicandoselo la Contrada di Poggiolo è andato al rione di S. Lucia dove la Santa è titolare della bellissima chiesa tanto cara ai poliziani  che la vorrebbero riportare allo splendore e alla vitalità di un tempo.  Il tempio di San Biagio maestoso, possente tanto osannato e pubblicizzato  che si fa prossimo al piccolo. Il drappo del resto, come molti hanno fatto notare, aveva il colore azzurro come tinta predominante. Inoltre per dirla con le parole del "Primo Cavaliere" del Poggiolo, il Dott. Gabriele Bordin,  "le ultime 3 vittorie del Poggiolo sono state il 26 agosto per ben due volte". La numerologia, l'arte di trarre congetture basandosi sull'osservazione dei numeri, ha avuto un suo ruolo come anche in questa sequenza triennale l'alternarsi identica di due contrade: Poggiolo e Voltaia con una vittoria su due.
Personalmente quest’anno mi sento di dover dire in primis grazie  al patrono San Giovanni Decollato che ha protetto da pioggia annunciata e per il quale si corre il Bravio tutti gli anni e si mette in moto questa macchina fatta di tanto volenterosi che si adoperano per la buona riuscita della manifestazione. Le previsioni non erano delle migliori e credo tutti eravamo convinti che qualcosa in programma sarebbe saltato ad iniziare dal corteo dei Ceri quando la pioggia si è scatenata intorno al colle poliziano lasciandoci però indisturbati. 
Concludo infine doverosamente con il motto: Poggiolo: in podio ut altius eas! 

giovedì 23 agosto 2018

⸮Hablas Español?




Per un evento al giorno a Montepulciano voglio menzionare una delle novità di questa estate: il corso gratuito di spagnolo per i piccoli. Organizzato dalla Biblioteca Archivio Storico “Piero Calamandrei”, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha impegnato la Professoressa Alicia Gonzales Petrucci  nei mesi di luglio ed agosto con bambini di più età. I piccoli hanno una particolare apertura per le lingue quindi la prima e la seconda infanzia sono momenti ideali  per introdurre una seconda lingua incominciando con gioia e semplicità attraverso attività come il gioco, il canto, le letture. La gestualità inoltre ha un impatto notevole per favorire l’apprendimento di una lingua straniera perché la mimica di ciò che stiamo pronunciando è molto efficace in quanto li aiuta ad associare le parole ai gesti. “Spagnolo in biblioteca” per bambini sopra i 7 anni e  “Libros para niños” per i piccolissimi compresi nella fascia di età tra 0 e 6 anni  ai quali Alicia ha letto ad alta voce libri in lingua spagnola, sono stati i due momenti che hanno scandito gli incontri settimanali nei giorni di mercoledì e giovedì. Il corso ai più grandi si è concluso con la consegna dei diplomini ai partecipanti in erba ed un aperitivo tutto spagnolo preparato dalle mamme dei bambini. Cito volentieri ciò che una mamma ha scritto su facebook: “Voglio ringraziare la Biblioteca Archivio “Piero Calamandrei” per aver permesso a molti bambini di Montepulciano, tra cui il mio, di poter approcciarsi alla lingua spagnola. Un grazie va, soprattutto, alla prof.ssa Alicia Gonzalez Petrucci, perché ha saputo coinvolgere in maniera eccellente i nostri figli. Mio figlio ogni volta che tornava da lezione era entusiasta. Grazie e spero che questa iniziativa possa continuare in futuro”.  Todos lo deseamos!

mercoledì 22 agosto 2018

SOTERUS ART IN MOSTRA A MONTEPULCIANO


Per un’opera al giorno in mostra a Montepulciano ecco i lavori artistici dell’amico e collega  Salvatore Ferrante in esposizione nella Sala Bellarmino, vicino Piazza Grande, tutto il mese di agosto fino ai primi di settembre. L’artista, appassionato della vitale essenza del legno, unisce nelle sue opere l’amore per la regione dove vive, la Toscana ed i caldi colori del Sud legati alla Campania, sua terra d’origine. In un gioco prospettico di più piani, i vari pezzi di legno, ritagliati e levigati, vengono dipinti, lavorati a rilievo  e riassemblati ad intarsio.   I suoi quadri, già in mostra in molte esposizioni internazionali e nei cataloghi più prestigiosi,  prendono la forma di paesaggi sorprendenti, talvolta surreali, quasi fiabeschi nei quali il cipresso, tipico albero della Val d’Orcia e simbolo della vita, non manca mai. I cieli, nei quadri di Ferrante, richiamano quelli di Vincent van Gogh vivi e riccamente colorati.  L’artista gioca sull’indistizione tra bidimensione, disegno,  e tridimensione, scultura ed architettura, creando una gestualità pittorica, segnica, delle opere nella forma di paesaggi, di paesi, di città. La lucidatura con oli e resine naturali, i cromatismi caldi e vivaci ed i volumi equilibrati e tondeggianti di prorompente vitalità permettono ai fruitori di leggere e cogliere nelle opere di Salvatore Ferrante un’armonia strutturale che concilia tutti i sensi, placando l’anima e regalandoci "quel piacere visivo e tattile quasi fosse una carezza dello spirito"
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