Lettori fissi

mercoledì 28 dicembre 2016

COL PRESEPE NEL CUORE



A Montepulciano trionfa in questi giorni il Villaggio di Babbo Natale. Numerosissime le famiglie che si recano a visitare il castello di Babbo Natale immergendosi nell’atmosfera incantata del villaggio con i suoi mercatini natalizi, la pista di pattinaggio su ghiaccio, i pony e molte altre attrazioni. La musica, le luci … tutto concorre a rendere magico Montepulciano. Eccellente anche l’idea di allestire nella sede della nobile Contrada di San Donato una ricca mostra di presepi del mondo di proprietà di una collezionista privata. 
Il Presepe Vivente di Montepulciano nacque nel 2001 dalla buona volontà di alcune persone, per lo più pensionati Auser, che con niente si organizzarono per allestire la natività con personaggi veri. Non eravamo una Associazione costituita ma persone unite dagli stessi valori e da voglia di fare. Fu comunque una vera impresa sorretta solo dalla buona volontà, dalla gioia di stare insieme e dall’idea di festeggiare un Natale più genuino. I figuranti, la maggior parte artigiani, nei vari quadri proposti al visitatore, mostravano alcuni degli antichi mestieri permettendo anche ai bambini di provare a maneggiare, in sicurezza, i loro strumenti. Le date erano due: la notte del 24 dicembre e il pomeriggio del 6 gennaio con l’arrivo dei Re Magi a cavallo per le vie del corso cittadino. L’ubicazione del presepe vivente cambiava ogni anno dando modo ai visitatori di vedere palazzi e cantine per la maggior parte dell’anno celate all’occhio dei più. Del resto Montepulciano conosciuta come “perla del Cinquecento” con i suoi palazzi,  le sue vie e i suoi angoli caratteristici si presta molto bene per questo tipo di scenario. Dato l’alto numero dei personaggi, quasi sessanta, i posti scelti per svolgere la sacra rappresentazione dovevano essere capienti ed accoglienti. Il percorso del visitatore era accompagnato da musica sacra e la notte del 24 era inserita la veglia guidata dal Vescovo diocesano. I quadri riproponevano gli antichi mestieri della Palestina e vedevano impegnati veri artigiani locali: pescatori, pastori, calzolai, ceramisti, maniscalchi, fornai, ramai, cestai, impagliatori, filatrici, tessitrici...  Numerosi gli animali: attrazione primaria dei piccoli. Il luogo a cui eravamo più legati e dove è stato svolto in più occasioni è l’antica chiesa di S. Francesco, oggi non più adibita al culto. Del resto le coincidenze, come qualcuno ci fece notare, non furono poche: il presepe vivente, frutto dell’opera ingegnosa di San Francesco d’Assisi, venne allestito proprio in una chiesa francescana con il consenso e l’approvazione dell’allora Vescovo Diocesano Rodolfo Cetoloni francescano. Tanti gli aneddoti legati ai nostri Presepi: un anno vestimmo come Gesù Bambino una neonata sola la mondo della Casa Famiglia,  un coniglio si mise a covare le uova di gallina, nella capanna vollero entrare due asini gemelli…  Purtroppo da alcuni anni non viene più fatto: le risorse umane sono diminuite ma la speranza che possa riprendere vita è tanta. E’ nata invece una buona sinergia con Terre di Presepi una rete toscana che mappa e dà valore ai vari presepi della regione e  sono sorte numerose collaborazioni con altri presepi della provincia di Siena per mettere almeno a disposizione ciò che  noi abbiamo perché possano servire in un presepe anche se non di Montepulciano.


domenica 11 dicembre 2016

UNITI AD ALEPPO PER LA PACE



La Famiglia Domenicana di Montepulciano, accogliendo la lettera del 27 novembre 2016, I Domenica di Avvento, del Ministro Generale dell’ordine Francescano, Fr. Michael A. Perry e del Custode di Terra Santa Fr Francesco Patton ha sposato “Bambini in preghiera per la pace” rivolta a tutti gli uomini di buona volontà. Si legge: “Da tempo, come Frati Minori, siamo preoccupati per la situazione che stanno vivendo i nostri confratelli assieme ai cristiani e a tutta la popolazione della Siria. Non molto tempo fa abbiamo lanciato un appello alla comunità internazionale   perché intensifichi gli sforzi per far cessare la guerra e le sofferenze della popolazione civile e perché si faccia ogni sforzo per raggiungere la pace.” L’iniziativa “Bambini in preghiera per la pace”, partendo da Aleppo dove ogni prima domenica del mese la S. Messa del bambini è celebrata con questa intenzione,  è rivolta ai piccoli che si uniscono alla preghiera di altri bambini perché il Signore accolga il grido di preghiera dei suoi piccoli. Coloro che aderiscono a questa iniziativa possono segnalarlo sulla pagina Facebook children-in- prayer-for-peace.
A Montepulciano, dove milioni sono i bambini provenienti da molte città italiane per visitare il villaggio di Babbo Natale, in tutte le chiese sarà possibile accendere una candela e recitare la preghiera semplice di  S. Francesco davanti al presepe luogo della tenerezza divina.


martedì 1 novembre 2016

AMICIZIE OLTRE I CAMPANILI!



“ Mi chiamo ...., ed ho fatto la guerra. Ero andato volontario in Russia con altri ragazzi come me... di altre zone di questa nostra Italia ...  Che sciorni!!! A esse’ ‘ndovini si restava casa! Avevamo le scarpe sfondate, il freddo, la guerra, le barbarie… la fame…. Ogni tanto scrivevamo una cartolina al Vescovo o al prete del  paese. Dicevano di sostenerci con la loro preghiera. So che tanti ragazzi come me lo facevano anche solo per scrivere: S. E. la ricordo con affetto! Avevamo fatto amicizia tra di noi, la stessa comune sorte era condivisa. Scherzavamo per tenerci su. Ultimamente sento tanto parlare di fusioni di Comuni, leggo di dibattiti accesi ed infuocati, di gente favorevole e contraria. Non discuto le ragioni che spingano questa gente a prendere questa o quella posizione, ma nel mio poco capire politico, mi viene da sorridere. Durante la guerra mi è capitato una cosa che voglio che si sappia. Coloro che oggi questionano hanno antenati degni di essere ricordati. Avanzavamo stremati tra gli spari del fuoco nemico. Un mio amico, proveniente da uno di questi paesi dove si discute tanto sulla fusione, mi disse: - Oggiù, s’ha a di’ d’indà’ a casa? Fu quel voltarmi verso di lui, arrestarmi e rispondergli: - Ora vedi! Chesto volevo senti’! -  che mi bastò a non rimanere secco allo scoppio di una granata che invece mi sfiorò di striscio.  Il mio amico vedendomi leggermente ferito ‘un ritrovava il sacco dalle corde, non sapeva dove mettere le mani perché ‘un s’intendeva di ferite, ma alla meglio mi fasciò  e mi disse:   – Ovvìa, ‘un sei tanto pe’ la quale e ‘unn’è la via dell’orto, ma alò, andiamo! Lui, stremato più di me, mi riportò a casa. Non so come fece a farcela!!! Gli sarò riconoscente per l’eternità. Rividi la mia Chiana, i mi’ testucchi e rimangiai finalmente i pici con la nana di cui ero tanto goloso”.