Lettori fissi

giovedì 31 luglio 2014

PICCOLI CICERONI A SPASSO PER LE VIE DELLA CITTA’



A Teramo é nato un gruppo di “piccoli ciceroni” che si contraddistingue da magliette coloratissime. Questi ragazzi sono dei veri e proprio accompagnatori turistici che immergono il visitatore nella cultura e nella storia locale. Il progetto “Raccontiamo…”, dove per i puntini sta il nome del paese o della città, nasce in perfetta sinergia tra scuole, comuni ed uffici turistici. Tale iniziativa intende coniugare la conoscenza dei beni storico-culturali presenti nel territorio, l’entusiasmo, l’emozione, l’impegno di queste giovani mini guide che anche con l’uso di supporti elettronici, propri della comunicazione multimediale, possono offrire maggiori e migliori sevizi. Oggi più che mai abbiamo bisogno di cittadini dotati di abilità di osservazione e di analisi dei segni del passato, di capacità cognitive adatte a connettere il presente ed il passato dello spazio vissuto. Questi sono piacevoli sevizi estivi  perché i giovani si sentono valorizzati, impegnati in qualcosa di utile e bello per il loro paese. Conoscono altresì il loro territorio, maturano un preciso senso estetico, si formano culturalmente e storicamente e favoriscono l’integrazione culturale. L’Europa favorisce questi percorsi dando delle precise indicazioni perché rientrano a pieno titolo nel processo educativo permettendo agli alunni di oggi, futuri cittadini di domani, di aprire gli occhi, la mente e l’immaginazione. Perché non farlo anche da noi a Montepulciano?

lunedì 14 luglio 2014

LA GIOSTRA DEL SARACINO DI MONTEPULCIANO



A Montepulciano, sul verdissimo prato del Tempio di San Biagio, domenica 13 luglio, è stata rievocata la Giostra del Saracino. Il torneo cavalleresco attira sempre molti visitatori e poliziani presi dall’atmosfera singolare e festosa. L’antica competizione cavalleresca affonda le sue origini nel Medioevo e consiste nel colpire un bersaglio posto nello scudo del Buratto, un automa girevole che impersonifica il “Re delle Indie”, con un colpo di lancia al termine di una veloce carriera a cavallo. Il tutto senza farsi colpire dal mazzafrusto imbracciato dal Buratto che viene azionato da un meccanismo a molla. Agli inizi probabilmente questo tipo di cavalcare contro un fantoccio era un vero e proprio esercizio militare poi lentamente prese i connotati di manifestazione durante la quale si sfidavano i cavalieri in particolari celebrazioni o semplicemente per dimostrare la propria abilità. A Montepulciano i rioni a sfidarsi alla Giostra del Saracino sono quattro: S. Pietro, S. Benedetto, S. Bartolomeo e S. Biagio, quest’ultimo pare non aver vinto mai. In questa edizione dedicata a San Benedetto ha visto il rione omonimo vincere il particolarissimo e bellissimo drappo dipinto dall’artista poliziano Giampiero Della Lena in arte Stranarte Montepulciano. Da sempre un artista istintivo, fin dalla tenera età ha coltivato la passione della pittura creativa. Spesso realizza le sue opere con tecniche non comuni, utilizzando gli effetti materici con impasti ottenuti da sabbie naturali, ottenendo cosi delle sfumature che solo la naturalezza dei materiali impiegati sa dare. Prevalentemente si occupa di interventi nel settore dell’edilizia tipica del nostro territorio con rifacimento delle decorazioni che nell’epoca arricchivano le facciate dei centri storici, gli interni delle case padronali e personalizzando gli ambienti con quel fascino e quella ricercatezza tipica di chi conosce e ama le finiture del passato. E’ già da due anni consecutivi che dipinge il panno per la Giostra del Saracino di Montepulciano. I cavalieri invece, abilissimi giostratori, provenivano con i loro cavalli dalla Giostra del Saracino di Sarteano che non ha niente da invidiare a quella di Arezzo.  L’evento di domenica a Montepulciano, riuscito molto bene malgrado il tempo un po’ capriccioso,  ha visto sinergicamente lavorare insieme più realtà: la Parrocchia, la Contrada delle Coste e l’Associazione del Saracino di Montepulciano. Un plauso dunque va a tutti ma in particolare agli organizzatori della Giostra del Saracino di Montepulciano che come sempre, ormai da alcuni anni, colorano una domenica dell’estate poliziana. 



lunedì 7 luglio 2014

LA CONTRADA DEL POGGIOLO IN VIAGGIO VERSO LE ORIGINI RICORDA DON MARCELLO



Mi sono chiesta perché la Contrada del Poggiolo resti simpatica a tutti e mi sono saputa dare subito una risposta: sin dalle prime origini del Bravio delle Botti ha impersonificato lo stimato ed amato don Marcello Del Balio. E quello che è bello che a distanza di quaranta anni dalla prima corsa delle botti la Contrada del Poggiolo è ancora don Marcello Del Balio. Nell’ascoltare il filmato diretto e montato dai giovanissimi della Contrada bianco-blu non è mancato mai, nelle frasi dei vecchi contradaioli  intervistati, un ricordo a lui. Si è verificata una sorta di “corsa” a voler raccontare davanti al microfono ciò che di lui è rimasto nel cuore e nella mente e non è andato distrutto con il passare degli anni. Ascoltando questi ricordi, personali e comuni, si sono mosse dentro di noi forti emozioni ed anche io non ne sono rimasta immune, versando qualche lacrimuccia. In particolar modo mi ha colpito ciò che ha raccontato sua zia Manfreda che dai suoi novantaquattro anni portati benissimo ha affermato con gioiosa semplicità: - Lui aveva me! 
Quanta verità in questa frase! Dietro ad un grande uomo dalle innumerevoli qualità c’è sempre una “vera” famiglia! Quando infatti gli veniva chiesto qualcosa diceva sempre: - Sentite la mi’ zia!
La casa della su’ zia era una sorta di sede della Contrada dove si cucinava, si vegliava, si “scacchionavano” i polli, perché come ricorda la zia Manfreda, a quei tempi c’era anche da spennarli.
-Sai zia, stanotte ho dormito poco! – le diceva quando la mattina lei saliva nel suo appartamento.
- E perché? – gli chiedeva, pur sapendo che non era una novità.
-Ho tenuto i ragazzi fino alle ore 2.00 (sappiamo tutti che faceva lezione ai giovani gratuitamente in varie materie), poi, so’ andato a letto, mi so’ addormentato… ma subito dopo mi so’ svegliato perché m’è venuta l’idea di cuci’ du’ vestiti pel Bravio – e mentre diceva questo, ricorda la zia, stava attento a dove metteva i piedi perché il pavimento di casa sua era cosparso di modelli di carta ricavati da vecchi fogli di giornale.
Ma don Marcello non aveva solo la zia Manfreda o la sorella Loretta perché lui riusciva a percepire famiglia anche tutti i suoi parrocchiani di S. Lucia. Il venerdì santo li invitava a cena e a questo momento conviviale non andava solo il popolo della Contrada del Poggiolo, ma anche quello di altre Contrade che rientravano nel territorio parrocchiale. E con questa cena consumata in un momento forte dell’anno, durante le celebrazioni del triduo pasquale, don Marcello riusciva nel suo intento di unire il religioso, il sociale, il ricreativo… Aggregava le su’ “percorelle” intorno a due mense: quella eucaristica e quella conviviale standogli fortemente a cuore anche il loro beneficio spirituale.
Dunque questo era anche don Marcello. Le varie Associazioni poliziane con la pregevole comune iniziativa di intitolargli i giardini della Fortezza sapranno raccontare meglio di me chi era don Marcello anche se tutti noi lo sappiamo già perché a Montepulciano è diventato un vero e proprio “mito”.
Io invece, concedetemelo, lo voglio anche ricordare come mio insegnante di religione alle elementari. Veniva il mercoledì ed io aspettavo con trepidazione quel giorno della settimana come penso molti dei miei compagni. Mi incantava il modo come raccontava le storie a noi bambini, mi piaceva molto il fatto che ci faceva vedere i filmini e come ci trattava sorridendoci sempre. Lui sapeva stare con noi e di questo ho cercato di farne tesoro …
La Contrada del Poggiolo lo  ha voluto ricordare inserendolo pienamente nella ricorrenza dei quaranta anni del Bravio  con l’evento “Contrada del Poggiolo: viaggio alle nostre origini” consapevole che lui è sempre nel cuore di tutti anche in quello di chi non ha avuto il piacere di conoscerlo ma lo vive nei ricordi degli altri.