Lettori fissi

domenica 30 giugno 2013

PICCOLI SPINGITORI DELLA BOTTE: POGGIOLO VIVE UNA NUOVA MERITATA PRIMAVERA



Sono trascorsi ormai molti anni da quando, nel 1974, il compianto Don Marcello Del Balio, uomo qualificabile per le numerose doti e capacità intellettuali,  ideò e fece partire la prima edizione del Bravìo delle Botti. Con lui alcune persone di buona volontà che, spinti dall’affezione al loro paese, si misero in moto perché quest’idea divenisse realtà. Nel gruppo degli organizzatori, composto principalmente da uomini, spiccavano già alcune donne. L’entusiasmo comune che si percepiva in quegli anni era molto intenso. Allora le Contrade contavano poche persone, le sole che vivevano dentro le mura, ma tutti andavano d’accordo e si davano molto da fare. Le donne passavano intere  serate a cucire i vestiti per il corteo storico, le bandiere e sferruzzando a maglia per fare le calzamaglie e le casacche degli armati. In quegli anni non vi erano gli stands gastronomici attrezzati e a norma come oggi.  Cucinavano ognuna nella propria abitazione, chi una cosa chi un'altra, e poi mettevano le pietanze insieme. Era un modo di stare in piacevole compagnia e la sera del Bravìo alla 22.00 tutti a casa, la festa era già finita. In quegli anni poi c’erano pochi soldi. Andavano avanti a forza di mille lire che elargivano i pochi contradaioli che in maggioranza erano pensionati. Ognuno si ingegnava  a fare un po’ di tutto a seconda dell’evenienza guardando poco alla carica ricoperta, perché tutti erano più cariche. Non vi erano le preoccupazioni di permessi e di normative da rispettare. Si faceva e si correva il Bravìo spinti dalla voglia di stare insieme.
L’entusiasmo di allora l’ho ritrovato e percepito nello sguardo dei piccoli spingitori e nella tifoseria giovanile durante la decima edizione dei “Piccoli Spingitori della Botte” organizzata dalla Contrada di Talosa nel sesto memorial a Michele Lucci. I giovani spingitori hanno spinto una botte adeguata alla loro tenera età in due giornate, quella di sabato 29  e quella di domenica 30 giugno, dove hanno potuto, con la prima manche, percorrere una leggera salita a cronometro e nella seconda manche intraprendere un circuito cronometrato con penalità.  Si sono distinti, nelle due serate,per la Contrada del Poggiolo, i due cugini Jacopo Parissi e Giovanni Guarino  riportando in sede il premio, il Bravio dei piccini, un panno di colore scarlatto dipinto dall’artista poliziana Laura Cozzani.
Sono convinta che l’evento“Piccoli Spingitori della Botte” sia da tenere molto in considerazione da parte del Magistrato e delle Contrade. E’ un evento da potenziare e da valorizzare perché sono certa che possa essere un valido punto di partenza per creare vero senso di appartenenza alle Contrade nelle nuove generazioni e stimolo a percepire il senso della corsa del Bravio in modo sano e personale. Non si diventa uomini tutti in un giorno, ma gradualmente. Il percorso per diventare veri contradaioli  quindi si accompagna all’età.
E’ stato infine piacevole colloquiare con alcuni bambini della scuola primaria e sentirli promettere che il prossimo anno saranno piccoli spingitori anche loro. Piccole grandi promesse da tenere quindi in considerazione e valorizzare.

giovedì 6 giugno 2013

ANTIQUARIATO PER PASSIONE



Nell’antica e suggestiva chiesa di San Francesco a Montepulciano sabato 15 e domenica 16 e susseguentemente sabato 22 e domenica 23, a partire dalle ore 10.00 alle ore 20.00, verrà allestita un’esposizione di mobili antichi ed oggetti d’arte. L’evento “Antiquariato per passione” è curato da Gregorio Calosi. Gli arredi e i mobili antichi rappresentano il cardine della sua attività  e di essi propone varie tipologie, per epoca e provenienza, frutto di un’attenta selezione del materiale che di volta in volta viene valutato. Tale mostra copre cronologicamente un ampio periodo storico che ha il suo punto di partenza nei mobili di alta epoca per arrivare a quelli del periodo Liberty. All’interno poi di questo vasto arco temporale sono ben rintracciabili le diverse aree di produzione che non si limitano a quelle di provenienza dalle varie regioni italiane, ma comprendono anche quelle internazionali. La mostra è stata allestita tenendo conto dei molti cambiamenti che il mercato ha subito nel corso degli ultimi anni sia ad opera di fattori economici che di semplici variazioni del gusto della clientela. La produzione regionale italiana di arredi e mobili occupa la maggior parte dell’ampio spazio dedicato alla mostra e ciò che viene proposto è esemplare dei diversi periodi artistici. Innanzitutto si possono citare quelli attribuibili all’alta epoca fra cui si distinguono tavoli bolognesi, cassapanche sicialiane e toscane, credenze toscane e piemontesi e altri mobili di provenienza romana e marchigiana. Per quanto concerne i mobili del XIX secolo l’offerta è molto vasta. Infatti sia per tipologia di mobili che per manifattura di provenienza, in questi ultimi anni si è potuto riscontrare un notevole interesse da parte del mercato sia nazionale che internazionale nei confronti del mobile ottocentesco. L’ampia produzione italiana ha raggiunto buoni risultati con i cassettoni  Luigi Filippo,gli armadi toscani, le consoles livornesi e gli  scrittoi senesi. Sempre presenti sono i mobili del periodo Impero nelle varie tipologie dominanti dell’epoca, quali cassettoni, comodini e gueridons, italiani ed internazionali, beni provenienti da manifatture europee fra cui quelle francesi, inglesi, cronologicamente circoscrivibili tra il XVIII e XIX secolo.