Lettori fissi

martedì 11 aprile 2017

SANT'AGNESE CON E PER LA SUA GENTE


Nei mesi di marzo ed aprile la Fraternita Laica Domenicana di Montepulciano, durante gli incontri mensili, ha dedicato questi due momenti alla spiritualità agnesiana in preparazione all’anno giubilare. Invitando come uditori tutti coloro che desideravano essere presenti abbiamo ospitato come relatrici due insegnanti di religione della nostra Diocesi: Emanuela Limoni ed Angela Roncucci. Entrambe hanno saputo parlare di Agnese in modo sublime testimoniando la loro grande devozione. Sono stati momenti intensi e coinvolgenti. Due donne delle nostre Valli che hanno parlato di una di noi, di una santa della nostra terra, della Valdichiana, che è scritta nel nostro DNA. Ci è sembrato bello condividere con altri che non fossero poliziani perché Agnese ha molti devoti che superano i confini comunali. Son molte infatti le persone, poliziani fuori sede o devoti di altre regioni, che richiedono il programma giubilare per poter essere presenti ad alcuni eventi. Questo ci riempie di gioia! Come Presidente del Laicato di Montepulciano durante questo giubileo gradirei che la gente riuscisse a riscoprirla nel profondo. Lei giace in quell’urna per noi e vuole che le chiediamo se abbiamo bisogno. Le due relatrici hanno molto insistito su quanto Agnese sia donna di grande preghiera e quanto Dio esaudisca le sue richieste perché a Lui gradite. Riscopriamola come nostra “alleata”. Si racconta che quando sant’Agnese venne in visita, per un breve periodo, da Proceno a Montepulciano per incontrare alcuni suoi parenti, mentre tornava nel Castello viterbese si girò per salutarli e vide un drago disteso sui tetti poliziani che alitava sulle case. Lei tornò a Proceno, a malincuore salutò e venne a vivere definitivamente a Montepulciano tra la sua gente. Sappiamo tutti che nel libro dell’Apocalisse il drago rappresenta il demonio. Lei capì l’urgenza che la città aveva in quel preciso momento storico e non si negò alla sua gente. Abbiamo bisogno di riconoscerci in lei per darci una mossa, per scuoterci dal nostro torpore, per ritrovare certi atteggiamenti, certi valori. Se ci fermiamo ad ascoltarla cercando di coglierla nel profondo e non soltanto superficialmente ci arricchiamo e capiamo che  lei è lì per noi in quel preciso momento per portarci a Gesù. In questo centenario si svolgeranno tante iniziative; non lasciamo che siano solo momenti, riscopriamo questa donna, contempliamo la dolcezza che lei ti dà perché è riempitiva. Ho conosciuto molte persone che si sono abbandonate in Agnese e non sono restate deluse. Lei si è fatta sentire intervenendo benevolmente nella loro vita.

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