Lettori fissi

domenica 8 luglio 2012

L'EFFIGE DELLA MADONNA DEL CERRO


La sentita e rinomata festa alla Madonna del Cerro in località Tre Berte, nel comune di  Montepulciano, ha trovato nella giornata di domenica  8 luglio il suo significato più pieno. Su di una collina in mezzo a secolari cerri ai piedi dell’antica edicola alla presenza dell’Assessore alla Sport e all’Associazionismo Alice Raspanti, del Presidente del Circolo Arci-Caccia di Acquaviva, di Montepulciano Stazione, di Valiano e  delle Tre Berte Papini Luca e del Presidente delle Strade del Vino Nobile Bui Doriano si è svolta la celebrazione eucaristica presieduta dal Mons Rodolfo Cetoloni, Vescovo Diocesano e concelebrata da don Patrizio Maccari, parroco di Acquaviva. Durante la S. Messa, allietata dal polifonico coro parrocchiale di Acquaviva, è stata posta a dimora l’immagine raffigurante la Madonna del Cerro eseguita dalla ceramista Rocchi. L’unica raffigurazione della Madonna del Cerro  è conservata nel Santuario a Lei dedicato nel Comune di Sassoferrato ed è particolarmente significativo che il demonio ai piedi della Vergine sia raffigurato come un cinghiale. I cacciatori di Montepulciano amano anche chiamare la Madonna del Cerro “Madonna del Cacciatore” alcuni di loro probabilmente ignari del particolare iconografico del cinghiale che da oggi è visibile anche nella loro immagine. Particolarmente sentita inoltre è stata la partecipazione dei fedeli presenti devoti a questa sacra immagine. L’evento storico, conosciuto molto bene dagli abitanti del luogo che se lo sono tramandato da intere generazioni, narra di un carbonaio che attraversando il bosco fu colto da un temporale e colpito da un cerro spaccatosi in due.  L’uomo non si fece niente e siccome il cerro divisosi portava in un incavo l’immagine della Vergine volle imputare all’ausilio della Madonna la sua salvezza facendo erigere un’edicola a ricordo della grazia ricevuta. Dal racconto spiccano subito i punti di contatto con il Santuario della Madonna della Querce  di Montepulciano, in linea d’aria a pochi chilometri dall’edicola del Cerro, anche lì si parla di una grazia ottenuta tramite la Vergine Maria e di un’immagine mariana dentro un incavo di una quercia.
La Festa della Madonna del Cerro, giunta alla XII edizione, non prevede solo l’aspetto religioso ma ha un programma ricco e ben assortito per tutte le età.  Si snoda nei giorni del 6, 7 e 8 luglio per riprendere il 12, 13, 14 e 15 dello stesso mese e vede gli organizzatori lavorare alacremente. A loro si deve l’onore e il plauso di animare questa festa così popolare e vicina al cuore della gente. Hanno saputo coniugare la caccia con la salvaguardia e il rispetto dell’ambiente, le tradizioni,  l’amore e la dedizione per l’agricoltura amalgamando bene il tutto con stand gastronomici, esposizioni, gare, spazi giochi dedicati ai bambini  e tanta musica. Il loro è un lavoro di squadra fatto di generosità e di senso di appartenenza come facevano i nostri vecchi quando tra poderi si aiutavano sempre e comunque. A Giordano Biagi, consigliere Circolo Arci Caccia, va la gratitudine più piena per essersi prodigato in prima persona per collocare l’immagine della Vergine. Da oggi possiamo poi ben dire che i cacciatori delle nostre zone hanno  una potente protettrice.

Nessun commento:

Posta un commento